NON SI PUÒ AMARE SENZA CONDIVIDERE

By Gino Consorti
Pubblicato il 29 Settembre 2021

Vivere un mondo, interiore ed esteriore, migliore è possibile solo aprendo il proprio cuore alla vita. Senza amare noi stessi e il nostro prossimo, senza amare la natura e l’universo, siamo esseri sconnessi dall’umanità. Scegliere di vivere in contatto con il proprio cuore significa liberare il calore umano, questo calore e ciò che unisce agli altri e al mondo. Questo calore è amore”.

Papa Francesco, sin dall’inizio del suo pontificato, ci ha illuminato sapientemente la via da seguire. Senza amore, e quindi senza cuore a cui l’amore è comunemente associato, non si va da nessuna parte. Si è destinati a vivere nelle tenebre, nella tristezza, nella sofferenza, nella rabbia. Per questo motivo, dunque, il cristianesimo educa a coniugare il verbo “amare” come il punto focale della vita. Quella che quotidianamente ci mette dinanzi a prove, più o meno dure, ma che grazie all’amore riusciamo a superare dando un senso a tutto.

In questa direzione il mese di ottobre ci suggerisce una riflessione profonda con la Giornata mondiale dell’alimentazione (16 ottobre). Una ricorrenza che si celebra ogni anno, in tutto il mondo, per ricordare l’anniversario della data di fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, comunemente conosciuta come FAO.

Ecco alcuni dati che fotografano, drammaticamente, la situazione attuale:

– Oltre 3 miliardi di persone (circa il 40% della popolazione mondiale) non possono permettersi un’alimentazione sana;

– Quasi 2 miliardi di persone sono sovrappeso o obese a causa di alimentazione scorretta e stile di vita sedentario;

– Entro il 2030 le spese sanitarie potrebbero superare i 1.300 miliardi di dollari;

– Rispetto agli uomini, a livello globale oltre il 20% delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni vive in condizioni di estrema povertà e oltre il 18% delle donne indigene vive con meno 1,90 dollari al giorno;

– Il 14% degli alimenti prodotti nel mondo va perso a causa di raccolto, gestione, stoccaggio e trasporti inadeguati e il 17% deperisce per mancato consumo;

– Il 55% della popolazione mondiale risiede in città ed entro il 2050 si prevede un aumento al 68%;

– Il 10% della popolazione consuma alimenti non sicuri, cioè contaminati da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche.

Cos’altro aggiungere, allora, se non la necessità di intervenire al più presto mettendo in campo il cuore e quindi l’amore? I governi del mondo, nessuno escluso, devono farsi portatori di strategie che promuovano l’uguaglianza e la protezione delle popolazioni più deboli. Oggi però, non domani… Non è accettabile, infatti, che Stati Uniti ed Europa, ad esempio, ogni anno spendano oltre 17 miliardi complessivi, tra euro e dollari, per nutrire animali di compagnia, mentre nel resto del pianeta la fame e le malattie associate alla malnutrizione uccidono ogni giorno più di 26 mila bambini. E cioè uno ogni 3,5 secondi…

Ben vengano giornate celebrative, convegni, forum e quant’altro funga da evidenziatore di situazioni scandalose. Poi, però, occorre l’amore per tramutarli in soluzioni concrete. E non si può amare senza condividere.

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