È stata inaugurata l’8 dicembre scorso, nei locali del museo Stauròs del santuario, la mostra di Renato Coccia di ex libris sulla Divina Commedia di Dante Alighieri. Nella mostra sono esposte 100 incisioni che l’artista genovese (originario di Sant’Omero, Teramo) ha realizzato negli anni 2002-2008. Coccia vive e lavora dal 1958 a Genova. Nel corso della sua lunga attività artistica ha realizzato numerose opere di carattere figurativo (paesaggi campestri, scogliere, borghi marinari e appenninici) nelle quali il suo modo di vedere e sentire la natura si traduce in una pittura che lascia intravedere i temi della ricerca più matura. Infatti la sua ispirazione trova spazio anche i altri ambiti storici, religiosi e letterari. Si spiegano così le mostre Briganti d’Abruzzo, La guerra civile nell’Abruzzo teramano, Santi e beati d’Abruzzo (una rassegna di 35 dipinti esposti durante il Giubileo del 2000). Nel 2007 Coccia allestisce Il volto della passione, un grande crocifisso appeso sopra il pulpito della chiesa di santa Zita a Genova. In questi ultimi anni ha lavorato al progetto di illustrare la Divina Commedia attraverso un ciclo di cento incisioni in forma di ex libris, con la tecnica dell’acquaforte e della puntasecca.
“L’interesse per la Divina Commedia -scrive nella presentazione della mostra lo storico degli ex libris Gian Carlo Torre – non ha lasciato indifferenti gli amatori e i collezionisti di ex libris, il cartellino che viene incollato in seconda di copertina, documento di fondamentale importanza per la localizzazione storica dei libri, e per la ricostruzione delle vicissitudini della biblioteca di appartenenza. Renato Coccia ha sviluppato il tema dantesco nell’ex libris in modo organico a partire dal 2002 e nel 2008 ha portato a compimento il ciclo delle cento acqueforti eseguite per circa sessanta titolari”.
Questa mostra offre l’occasione di un rinnovato incontro con la Divina Commedia, invitando a una rilettura di quella che è stata ritenuta la più grande opera della letteratura di tutti i tempi.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 27 febbraio (giorni festivi: ore 9-12.30 e 15.30-18, ingresso libero) espone anche preziose e rare edizioni del capolavoro dantesco, custodite nell’archivio storico del santuario di san Gabriele. Gli studenti possono visitare la mostra anche nei giorni feriali, su prenotazione (telefonare al 3484755206 oppure al 3333232974).