«…risorgendo come l’Araba fenice, L’Eco è felicemente approdato al traguardo dei cento anni più vivo che mai… »
Con buona pace dei Maya e della loro apocalittica profezia, grazie a Dio siamo sopravvissuti alla fatidica data del 21.12.12. Per la verità, il crollo economico mondiale e ora anche la nostra incresciosa crisi politica accompagnati dalla recrudescenza di scelleratezze umane e frequenti catastrofi naturali, a molti aveva fatto sorgere più di un dubbio.
Tranquilli, il vangelo ne sa più dei Maya: “Badate a non lasciarvi ingannare. Si solleverà nazione contro nazione, vi saranno terremoti, carestie e pestilenze, vi saranno anche fatti terrificanti e segni nel cielo. Prima dovranno avvenire queste cose, ma non è subito la fine”. Parola di Cristo secondo san Luca.
La vita sul nostro pianetino è legata all’energia solare che, pur essendo enorme, è tuttavia soggetta a lenta erosione. Per gli scienziati la riserva complessiva è sufficiente per dieci miliardi di anni e attualmente saremmo a metà percorso. Perciò alla possibilità di vita sulla terra resterebbero ancora cinque miliardi di anni. Sarà vero? Chi vivrà vedrà e, se hanno sbagliato, ne chiederemo loro conto. Così dovrebbe essere, a meno che… a meno che a qualche testa scarica non salti in mente di divertirsi, novello Nerone, innescando i diabolici ordigni oggi in grado di provocare la distruzione di qualsiasi germe di vita.
Bisogna dunque coltivare la speranza e avere fiducia, come ribadito da Benedetto XVI all’apertura dell’anno della fede. Nel nostro piccolo, noi proseguiamo con rinnovato slancio le iniziative previste per il centenario della testata confidando nell’aiuto di san Gabriele, nostro editore di riferimento. L’Eco di san Gabriele nacque nel settembre del 1913, un periodo – se possibile – anche più tormentato del nostro. Tra alterne vicende, il mensile ha attraversato indenne uragani e tempeste, ha subito a schiena dritta quattro anni di ignobile censura. Ma risorgendo come l’Araba fenice, è felicemente approdato al traguardo dei cento anni più vivo che mai.
Oggi si presenta ai lettori con un taglio sensibile alla moderna società in rapida evoluzione: un giornale di attualità e informazione forte di una squadra di collaboratori d’alto profilo professionale e un recente restyling che gli ha assicurato una veste grafica di comune compiacimento, una rivista apprezzata per la varietà delle rubriche che puntano a coinvolgere tutti i componenti della famiglia.
Mentre intanto prosegue la pubblicazione degli inserti speciali e delle cartoline (si completeranno a dicembre) annunciamo che il prossimo primo settembre si svolgerà al santuario l’evento celebrativo del centenario con apposito programma al momento top secret. Ne parleremo in seguito, ora preme segnalare (come già dice il titolo) la costruzione di un sito tutto nuovo, fruibile dal pubblico allo scoccare del nuovo anno. La nostra più sentita riconoscenza all’agenzia informatica che ne ha curato la realizzazione con autentico intelletto d’amore.
Sono convinto che piacerà ai nostri lettori, saremo comunque sempre grati per eventuali critiche e osservazioni di cui faremo tesoro per migliorare la nostra offerta. Quanto a noi, direi che forse non potevamo cominciare meglio il 2013. E allora, buon anno insieme a L’Eco e a san Gabriele. Vi accompagnino, se non proprio fino all’esaurimento dell’energia solare, almeno fino al prossimo centenario.