Oro, argento e rame verranno recuperati con sistemi innovativi dai vecchi smartphone. È questo l’obiettivo del progetto Portent dell’Enea, co-finanziato dalla Regione Lazio in una ottica di economia circolare. Danilo Fontana, responsabile del progetto, afferma: “È in crescita la quantità di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, soprattutto a causa di tempi di obsolescenza tecnica sempre più ridotti. Questo fenomeno potrebbe generare seri problemi di gestione legati alla presenza di metalli e sostanze nocive che rappresentano un rischio reale per la salute dell’uomo e dell’ambiente”. I telefoni giunti a fine vita sono vere miniere di metalli preziosi: una tonnellata di schede elettroniche contiene in media 276 grammi di oro, 345 grammi di argento, 132 chilogrammi di rame; possono essere, inoltre, recuperati anche altri componenti, come magneti, antenne integrate e terre rare (neodimio, praseodimio e disprosio) che possono raggiungere 2,7 chili per tonnellata. Il loro recupero evita il depauperamento delle risorse naturali e l’approvvigionamento da paesi politicamente instabili.
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