MADONNA DI MONTE BERICO

un mondo di santuari
By Domenico Lanci
Pubblicato il 29 Febbraio 2016

Il santuario di Monte Berico sta a Vicenza come il Vaticano a Roma. Non è possibile pensare ad uno senza includervi l’altra e viceversa. Come indica lo stesso nome, il santuario di Monte Berico sorge sulle prime diramazioni settentrionali dei Colli Berici. Da lassù, come da una balconata, si gode un panorama variegato e immenso. Ai suoi piedi, si stende la città di Vicenza a cui è collegato, a mo’ di cordone ombelicale, da uno spettacolare porticato. Lo sguardo poi si inoltra attraverso la pedemontana fino ai monti Lessini, al Pasubio, all’altopiano di Asiago e al monte Grappa.

Siamo in un’epoca in cui Vicenza era devastata da una terribile peste. La morte mieteva senza soste la popolazione. Finalmente a porre fine all’epidemia interviene la madre di Dio. In due anni apparve due volte ad una contadina di nome Vincenza Pasini, di Sovizzo, un paese a ridosso di Vicenza: il 7 marzo 1426 e il primo agosto 1428. La contadina andava a portare cibo al marito che lavorava sul colle dove ora sorge il santuario. Durante le due apparizioni la Madonna con voce materna ripeteva all’umile veggente: “Prometto la fine della peste se in questo luogo mi viene dedicata una chiesa”.

Dopo la prima apparizione, il popolo disilluse la signora Pasini. Quando però nell’agosto 1428 la Madonna apparve di nuovo, allora tutti gli abitanti di Vicenza e dei dintorni, insieme alle autorità comunali, si diedero all’opera e in tre mesi eressero un primo santuarietto in stile tardogotico. Accanto alla chiesa edificarono anche un piccolo convento per ospitare una comunità di frati che si occupasse dell’accoglienza dei pellegrini e delle celebrazioni sacre. Esaudita la richiesta della Madonna, la conseguente promessa non si fece attendere. La peste cessò. L’evento fu documentato da una delibera comunale del 10 gennaio 1529.

Nei primissimi tempi la gestione del santuario fu affidata ai frati di Santa Brigida. Ma nel 1435 subentrarono al loro posto i servi di Maria che da allora non cessarono mai di operare a Monte Berico. Il tempietto originale del 1428 fu ampliato nel 1475 dall’architetto Lorenzo da Bologna. Poi nel 1590 subì un’ulteriore modifica ad opera del celebre architetto Andrea Palladio. Con gli anni, altre aggiunte e modifiche sono state effettuate sia nel santuario che negli edifici conventuali. Sull’ampia spianata del santuario (opera ideata da Giacomo Verda) fu realizzata nel 1703 la imponente chiesa barocca su progetto di Carlo Borella.

Lo scopo che suggeriva questi continui interventi era quello di rendere il santuario sempre più bello, accogliente e funzionale. Oggi la basilica della Madonna di Monte Berico è uno dei più classici esempi di architettura barocca veneta. La pianta è a croce greca. Al centro si eleva un grande cupolone, ai piedi del quale ad incorniciare il perimetro delle facciate si trovano eleganti statue. L’interno della chiesa è impreziosito da una serie di opere d’arte. Basti menzionare la Pietà di Bartolomeo Montagna, la Vergine con gli Evangelisti e il Battesimo di Cristo di Alessandro Magonza.

Tuttavia i pellegrini che salgono a Monte Berico, oltre ad ammirare le opere d’arte e il panorama, vanno soprattutto per raccogliersi in preghiera davanti alla statua policromata della Madonna che campeggia sopra l’altare maggiore. La statua è stata scolpita in pietra dei Berici nel 1428-30 dallo scultore Nicolò da Venezia e collocata, secondo la tradizione, nello stesso posto dove apparve la Madonna. Viene chiamata Madre della misericordia. Un titolo fortemente congeniale con l’attuale Giubileo della misericordia. La scultura, ben policromata, rappresenta la vergine Maria come madre di tutti i figli di Dio che trovano protezione sotto il suo manto. Grande festa si fece il 25 agosto 1900 quando la statua venne incoronata dal patriarca di Venezia Giuseppe Sarto, futuro papa e santo Pio X.

Il santuario di Monte Berico è unico al mondo per una struttura architettonica spettacolare. È collegato alla sottostante città da un porticato composto da 150 arcate e 15 cappelle, per una lunghezza di 700 metri. È stato realizzato nel 1748 su progetto dell’architetto Francesco Muttoni. Le 150 arcate sono ripartite a gruppi di dieci, ognuno dei quali con un piccolo ripiano a forma di cappella. È facile intuire che l’idea ispiratrice fu il rosario intero che, prima della innovazione apportata da Giovanni Paolo II, comprendeva 15 misteri e 150 Ave Maria. Il porticato ha avuto ed ha ancora lo scopo di invitare il pellegrino a salire al santuario pregando. Con esso l’afflusso dei vicentini verso Monte Berico è notevolmente aumentato.                      lancid@tiscali.it

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