La mia preghiera
Infinite volte nel silenzio dell’alba arrivando al santuario di Isola dove san Gabriele mi pare aspettarmi mi sono inginocchiata per confidargli le mie gioie e i miei dolori, è sempre stato un gran momento che si ripeteva e si ripete da tanti anni, ma questa volta inchinandomi per un bacio di benvenuto sull’urna che lo custodiva, dopo averlo tanto desiderato e fortemente voluto, mi è parso che il cuore e l’anima diventassero una cosa sola, che le lacrime e il sorriso si fondessero assieme e che la luce del santo, mi investisse ricolmandomi di ogni grazia. Così la signora Rosa Cuscianna descrive il suo intimo incontro con il “suo” san Gabriele. Eh sì, lei lo definisce suo, visto che è legata da tanti anni a questa santa figura. Conosciuto per caso 40 anni fa in un momento di buio della sua vita, ripone in “Gabriele” ogni speranza e ogni preghiera. Vedendo la sua difficoltà risoltasi miracolosamente promette al santo devozione per la vita. In questo momento così solenne e gioioso per la città quando le spoglie mortali del santo hanno fatto ingresso a Matera e nella parrocchia di San Paolo, dove Rosa da anni si impegna alla devozione popolare del santo (annualmente guida più di un pellegrinaggio al santuario), l’emozione non poteva far altro che avvolgere il suo cuore ed essere offerta a quel Dio Onnipotente che per intercessione di san Gabriele ci salva. Stefania Mazzarone (da Logos quindicinale della diocesi di Matera)
…MATERA
Dal 4 al 7 marzo scorsi l’urna di san Gabriele ha compiuto un pellegrinaggio a Matera, famosa nel mondo come la “Città dei sassi”, il cui centro storico è da anni set cinematografico di famosi film. A Matera il santo è venerato da oltre quarant’anni grazie all’iniziativa di una devota, Rosa Cuscianna, e al fatto che molti a Matera si ritengono miracolati o graziati dal santo. Ma l’occasione prossima del pellegrinaggio è stata l’inaugurazione di una Casa di accoglienza per sacerdoti anziani presso la parrocchia di San Paolo, nel quartiere Villalongo. Don Nicola Colagrande, da 54 anni parroco a San Paolo, ha voluto fortemente la Casa di accoglienza “San Gabriele”. E nel progetto ha investito le sue forze e tutti i suoi beni. A lui, che ha costruito la comunità parrocchiale fin dagli inizi e ha voluto lasciare quest’ultima opera in segno di solidarietà, l’arcivescovo e tutta la diocesi hanno espresso viva gratitudine.
L’urna è arrivata in città nel pomeriggio del 4 marzo, accolta da numerosa folla e in particolare dall’arcivescovo Salvatore Ligorio, dal sindaco, dal prefetto e dal presidente della provincia di Matera. Dopo il saluto in una piazza antistante la parrocchia, un corteo ha accompagnato l’urna nella chiesa parrocchiale. Qui, davanti a una enorme folla che la chiesa non riusciva a contenere, monsignor Ligorio ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica. Dopo la celebrazione sono arrivati in chiesa altri giovani della città per partecipare alla catechesi quaresimale del vescovo e del passionista padre Aurelio che ha presentato la figura del santo.
Nei giorni seguenti alcune scolaresche hanno reso omaggio al santo e numerosi fedeli della città si sono alternati in preghiera davanti all’urna. La sera di giovedì 5 marzo c’è stata anche la festa dei 100 giorni agli esami con i maturandi di Matera. Anche malati e anziani della parrocchia hanno avuto una celebrazione a loro riservata, oppure sono stati visitati in casa dai passionisti che dal santuario di san Gabriele hanno accompagnato l’urna. Una partecipata processione con l’urna per le vie della parrocchia ha in pratica concluso le manifestazioni in onore del santo. Il 7 marzo c’è stato il commosso saluto della parrocchia al santo che tornava al suo santuario. “Il suo passaggio nella città di Matera lascerà un segno e quello di questa mattina non è un addio” ha detto padre Sandro che ha coordinato tutto il pellegrinaggio. La partenza del santo ha lasciato un vuoto, ma anche un desiderio e una promessa: di rivederlo presto e andare a trovarlo al suo santuario.
Santi nel quotidiano
A Matera è passato san Gabriele, quanti se ne sono accorti? Eppure ogni giorno ci passano accanto persone buone, brave, generose, disponibili, oneste, sincere, amanti della verità, miti, che hanno il senso della giustizia, sanno perdonare, impegnate, che fanno il proprio dovere, che soffrono senza lamentarsi, che non piantano grande, che seminano attorno a sé gioia, pace e serenità: chi se ne accorge? I santi non fanno rumore, non si annunciano con dei campanelli o delle sirene, stanno accanto agli altri senza imporsi, ma con tanta umiltà ci sono e si rendono utili, sia pur solo con la preghiera, con un sorriso, con una stretta di mano e, quando glielo permettiamo, con un gesto di amore gratuito e disinteressato. I santi sono quelli che tengono in piedi la società, l’umanità, che la sostengono tra le mille traversie e incongruenze di un mondo che sembra ormai perduto, dannato, depravato. I santi sono le sentinelle di un’alba che viene sicuramente, anche se le tenebre sembra spadroneggino nella notte. I santi sono la certezza della speranza là dove fa capolino il demone della disperazione o della rassegnazione. I santi esistono ancora, ci vivono accanto e, forse, potresti anche essere tu uno di questi. I santi non deludono mai. Filippo Lombardi (Estratto da Logos)
…BARI, CAMPOMARINO, TORRICELLA
Nel viaggio verso Matera l’urna di san Gabriele ha compiuto alcune soste: nella chiesa Santo Spirito di Campomarino (Campobasso), nella parrocchia San Gabriele di Bari e nella parrocchia San Marco di Torricella (Taranto). Accolto ovunque dall’affetto e dalla devozione di numerosi fedeli, soprattutto a Bari dove ha fatto ritorno per la terza volta nella parrocchia a lui dedicata nel quartiere San Paolo, san Gabriele ha incontrato nuovi amici a Campomarino e Torricella dove è arrivato per la prima volta.
Un’accoglienza calorosissima è stata la caratteristica delle tre tappe compiute dall’urna. Poche, ma intense ore, hanno permesso a tanti devoti di avvicinarsi all’urna e pregare il santo dei miracoli. Bambini, ragazzi, giovani, anziani, malati, famiglie, alla partenza dell’urna tutti hanno rimpianto le poche ore di sosta del santo. Con la promessa di venire presto a trovarlo al suo santuario.