L’associazione di promozione sociale Overeaters Anonymous opera gratuitamente su tutto il territorio nazionale attraverso gruppi di persone che hanno sperimentato ciò che oggi è riconosciuta come malattia
Il cibo, si sa, è fonte di vita anche se a volte, attraverso comportamenti sbagliati, è causa di gravi problemi. Sia per chi ha difficoltà ad assicurarselo, sia per chi, invece, ne abusa. Anche perché stiamo parlando di un’azione naturale il mangiare che ripetiamo quotidianamente quasi in maniera meccanica. In particolare, poi il frigorifero e la dispensa rappresentano spesso i nostri rifugi preferiti nel tentativo di allontanare problemi e stati di nervosismo. Senza dimenticare, poi, l’effetto social, dove si registra il boom dei food influencer, persone che con una semplice foto sono in grado di incidere sui comportamenti e decisioni di acquisto di chi li segue.
Accanto a questa sorta di “fotografia di gruppo”, però, ce ne sono altre che ritraggono vere proprie patologie legate all’alimentazione. Dalle intolleranze alle alterazioni dei comportamenti che si trasformano in una irrefrenabile ricerca del piacere. La dipendenza da cibo, ad esempio, è fonte di grande disagio e preoccupazione. Soprattutto in una società dove la bellezza e l’armonia del corpo, in particolare nel mondo giovanile, rappresentano il biglietto da visita… Non ci si accetta, si arriva addirittura a disprezzare la propria persona ma nello stesso tempo, però, non si può fare a meno del cibo. A supporto della galassia di medici, psicologi, nutrizionisti e altri professionisti preposti alla cura di questo grave disturbo, negli anni sono sorte diverse realtà, come ad esempio Overeaters Anonymous (OA), un’associazione di individui che, condividendo la propria esperienza, forza e speranza, vivono il recupero dal mangiare compulsivo. Si tratta di un’Aps, un’associazione di promozione sociale, che in questo caso si occupa di disturbi alimentari su tutto il territorio nazionale. “L’associazione – ci spiega Milena Zanotti, responsabile dell’Ufficio stampa – nasce negli Stati Uniti nel 1960 ma solo nel 1988 approda in Italia dove si creano i primi gruppi di auto mutuo aiuto. A tutt’oggi Overeaters Anonymous aiuta migliaia di persone nel mondo a recuperarsi da questo disturbo. I gruppi non sono composti da professionisti ma solo da persone che hanno sperimentato ciò che oggi è riconosciuta come malattia, parliamo del Dca (Disturbo del comportamento alimentare)”.
Il programma, che trae spunto da una più nota associazione di mutuo aiuto (Alcolisti Anonimi), si avvale di propri principi sviluppati nel percorso di 12 Passi e 12 Tradizioni “Diamo il benvenuto – prosegue Milena Zanotti – a chiunque voglia smettere di mangiare in modo compulsivo. Non ci sono quote o imposte da pagare per essere membri; siamo autosufficienti attraverso le nostre contribuzioni e non sollecitiamo né accettiamo donazioni esterne. Inoltre non siamo affiliati ad alcuna organizzazione pubblica o privata, movimento politico, ideologia o dottrina religiosa e non prendiamo posizione su controversie esterne. Il nostro scopo primario è di astenerci dal mangiare compulsivo e dai comportamenti compulsivi con il cibo e di portare il messaggio di recupero dei Dodici Passi a coloro che ancora soffrono”.
Ma in cosa consistono i Dodici Passi? “Rappresentano un insieme di azioni che mettiamo in atto. Questi Passi – spiega Milena – ci mettono in contatto con il nostro Potere Superiore che ci restituisce la salute della mente. Mentre lavoriamo sui Passi, lasciamo andare i vecchi comportamenti e scopriamo di essere stati liberati dalla nostra ossessione per il nostro disordine alimentare. Quelli di noi che scelgono di lavorare sui Passi, un giorno alla volta, ottengono un nuovo modo di vivere con una prolungata libertà dall’ossessione dal cibo”.
Attraverso il sito http://www.oa-italia.it è possibile reperire informazioni utili nella sezione documenti, guardare alcuni video oppure leggere le storie di recupero come quella, ad esempio, di cui riportiamo uno stralcio. “Sono un medico generico che esercita la sua professione da più di 27 anni. Ho sofferto di un disordine alimentare di tipo compulsivo da quando avevo sette anni, momento in cui, pesando 50 Kg, mi misi per la prima volta a dieta. Da allora ho perso e ripreso peso molte volte. Diciannove anni fa entrai in Overeaters Anonymous, e il recupero costante in questo programma mi ha permesso di mantenere un peso sano per la prima volta in vita mia. Nel mio studio medico visito persone con ogni tipo di disordine alimentare di tipo compulsivo. A seconda della diagnosi e del loro stadio di recupero, molti sono sovrappeso, alcuni normopeso, altri denutriti. In ogni caso, tutti soffrono a causa della malattia compulsiva del mangiare in eccesso o in difetto. Ho riscontrato che un gruppo di sostegno su base allargata è necessario per un recupero duraturo. Mentre molti professionisti possono essere d’aiuto a una persona che soffre della malattia del mangiare compulsivo, OA, dal canto suo, è stata particolarmente preziosa per molti di questi pazienti.
Inoltre, pur essendo stati i mangiatori compulsivi in eccesso a fondare OA, anche anoressici e bulimici vi trovano accettazione e recupero. Spesso, quando tutto il resto non ha funzionato, persone sofferenti di disturbi alimentari entrano in OA, osservano se stessi con onestà per la prima volta e riscoprono il desiderio di stare meglio. A mano a mano che il loro recupero progredisce anche le loro condizioni nutrizionali migliorano. E la risoluzione di problemi nutrizionali incide in maniera decisamente positiva sugli altri problemi di natura medica, compreso il diabete di tipo 2, l’apnea notturna, l’osteoartrite, squilibri elettrolitici e osteoporosi. E la lista potrebbe ancora continuare a lungo”.