L’ISOLA DI ALESSIA

La dodicenne nata in Italia da genitori romeni, si avvale di un progetto sperimentale che prevede tre tipi di istruzione: la didattica da remoto, la didattica personalizzata con i docenti sull’isola e una settimana al mese in presenza nella scuola media di Livorno. Vivere qui è un sogno”

Seconda stella a destra, questo è il cammino E poi dritto fino al mattino Poi la strada la trovi da te Porta all’isola che non c’è…

Canta così Edoardo Bennato, uno dei più grandi rocker italiani nel celebre brano L’isola che non c’è. È l’isola immaginaria in cui agisce Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Un personaggio letterario noto sicuramente anche ad Alessia Vrancianu, 12 anni, amante della lettura. Nata in Italia da genitori romeni, vive a Capraia (provincia di Livorno), la splendida isola dell’Arcipelago toscano, quella più vicina alla Francia (circa 30 chilometri dalla Corsica). Un luogo incantevole contrassegnato da un meraviglioso gioco degli opposti. L’acqua cristallina e la terra rossa vulcanica, coste rocciose e calette con spiagge di sabbia e ciottoli, territori brulli e valli ricche di acque e macchie lussureggianti. Insomma, benvenuti in un vero e proprio paradiso.

Qui la nostra piccola amica è l’unica studentessa della scuola media dell’isola. L’anno scorso erano in due, ma dopo la partenza della sua amica del cuore, Alessia è rimasta sola. Che fare allora? C’era poco da scegliere, la via era solo quella del traghetto fino a Livorno dove ad aspettarla c’era la scuola media Teseo Tesei. Alessia, però, non voleva saperne di lasciare la sua isola, ne era troppo innamorata. Giornate scandite dalla sciabordio delle onde e dalle carezze del vento nella cornice fantastica offerta dai colori di una natura selvaggia e accattivante. Per carità Alessia, come scopriremo più avanti, non ha certamente come sogno quello di restare bambina, con Peter Pan condivide solamente l’amore per un’isola. A differenza però di quella immaginaria del ragazzo che non voleva crescere, la sua isola esiste e non la cambierebbe con nessun altro posto.

Quando dunque si apprestava a fare i bagagli per trasferirsi nel “continente” ecco l’idea di un progetto sperimentale che le consentisse di frequentare a Capraia le rimanenti due classi di scuola media da unica inquilina…

Nel mio primo anno di dirigente – racconta Teresa Cini, dell’istituto comprensivo Micali di Livorno – avevamo solo sei studenti della secondaria di primo grado. Quindi, avevo già prospettato a Ministero e Provveditorato agli Studi questo tipo di soluzione. Probabilmente, però, i tempi non erano ancora maturi. Quando però Alessia è rimasta sola, dopo essermi sentita con i colleghi della rete della Piccole scuole, con il supporto didattico dell’Indire di Firenze (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa) ho riproposto il progetto ricevendo questa volta il via libera. La ricerca ha portato all’individuazione di due docenti: la professoressa Rachele Paperini, abilitata in italiano, storia e geografia, che tra l’altro cura anche Arte e Francese avendo lavorato in Francia e il professor Leonardo Spadoni, abilitato per Matematica, Scienze e Tecnologie. Coperte queste discipline – prosegue la dirigente Cini – abbiamo trovato altre disponibilità, in presenza e attraverso la didattica a distanza. Educazione motoria con la professoressa della scuola primaria Stefania Benedetti che è anche la fiduciaria della scuola a Capraia, la professoressa Federica Fontana per Musica (scuola media Tesei) e la professoressa Susanna Barboni per Inglese (scuola media Tesei). Infine Religione, affidata a don Carlo Belotti, insegnante a Capraia”.

In pratica Alessia si avvale di tre tipi di istruzione: la didattica da remoto, la didattica personalizzata con i docenti sull’isola e una settimana al mese da trascorrere fisicamente nella classe seconda G dell’istituto Tesei, insieme a ragazze e ragazzi di pari età. Ovviamente a gennaio e febbraio scorsi, causa pandemia, la settimana full immersion di Livorno è stata sospesa e, salvo imprevisti, riprenderà in questo mese.

Alessia svolge lo stesso numero di lezioni degli studenti di Livorno anche se, essendo sola e non potendo quindi usufruire delle piccole distrazioni che tutti gli studenti hanno in una classe, gode di un po’ di flessibilità. Una domanda, però, a questo punto sorge spontanea: Alla luce di questa situazione sperimentale con varie modalità di didattica, il profitto scolastico rischia di risentirne? “Direi proprio di no – assicura Teresa Cini – i professori e Alessia sono molto in gamba, scrupolosi, quindi problemi non ce ne sono. Ovviamente saranno gli scrutini a dirlo, ma lei è molto felice di questa situazione. Due insegnanti già li conosceva mentre la professoressa di riferimento dell’isola rappresenta un importante anello di congiunzione”.

Laddove la presenza del docente non può essere garantita per problematiche diverse, avvalersi di una didattica con più modalità è sicuramente vincente poiché sopperisce alle difficoltà e nello stesso tempo garantisce il diritto all’istruzione. È chiaro, però, che dev’essere sempre considerata un’integrazione. “Durante la pandemia – conclude l’apprezzata dirigente Teresa Cini – abbiamo messo a disposizione 80 notebook in comodato d’uso andando incontro alle esigenze dei ragazzi. Terminata l’emergenza, il fatto che si utilizzi in determinate situazioni rappresenta, a mio avviso, comunque un vantaggio. Uno strumento in più in grado di garantire il dialogo tra scuola e studenti. Naturalmente, e non è superfluo dirlo, non potrà mai sostituirsi alla relazione in presenza”.

Stefania Benedetti per cinque anni è stata insegnante di Alessia, oltre a essere la referente del plesso. L’unica insegnante di ruolo. È un punto di riferimento prezioso, sia per i ragazzi, sia per la scuola di Capraia. “Alessia – racconta – è venuta a vivere a Capraia all’età di nove mesi. Qui ha frequentato la scuola materna e la primaria, tutto il percorso è stato fatto in pluriclasse. Avrebbe avuto la possibilità di proseguire il percorso di studio a Livorno ma è stata lei a decidere di rimanere sull’isola, anche se da sola. Ama questi luoghi, ci vive volentieri ed è entrata in simbiosi con tutto il territorio. Certamente non potevamo creare un consiglio di classe per una sola alunna, di conseguenza sono stati selezionati alcuni insegnanti”. Il fatto che non abbia altri compagni di classe della sua età e quindi la mancanza di “concorrenza” o di stimolo, avrebbe potuto rappresentare un problema, ma Alessia ha convinto tutti con un rendimento assolutamente soddisfacente. “Qualcosa al livello motivazionale nello studio potrebbe mancare, visto che in pratica ha delle lezioni ‘private’ – osserva ancora la professoressa Benedetti – il confronto inevitabilmente viene a mancare. Lei, però, però non ne vuol sapere di lasciare Capraia. Nonostante abbia già conosciuto la realtà di una classe non virtuale di pari età, ha scelto comunque di rimanere sull’isola. La settimana al mese la svolge volentieri nella scuola di Livorno, ma non vede l’ora di tornare nel suo ‘scoglio’. Ovviamente partecipa ai vari momenti di condivisione con la scuola elementare, ad esempio la mensa, i laboratori di giardinaggio e il teatro. Avendo vissuto in una pluriclasse, poi, è abituata a convivere sia con i bambini più piccoli, sia con quelli più grandi, di conseguenza non trova alcuna difficoltà nel relazionarsi”. Sicuramente però Ales-sia deve farsi trovare sempre pronta, visto che non ha la possibilità, come invece accade nelle classi normali, di evitare un’interrogazione convincendo qualche compagno di buon cuore ad andare volontario…

Ma la vita sull’isola com’è ? “È piena di libertà – ci spiega ancora Stefania Benedetti – anche nelle ore extra i bambini hanno la possibilità di relazionarsi in luoghi stupendi e in condizioni ideali. Qui l’ambiente naturale è veramente fantastico. Lei, poi, è particolarmente attenta e sensibile nei confronti della natura, vive questa realtà con grande entusiasmo e serenità d’animo. Tutti noi facciamo di tutto per renderla più possibilmente integrata. Ovviamente – termina la referente del plesso – nelle lezioni frontali è da sola, ma per lei non è un problema”.

In inverno la popolazione residente a Capraia è di circa 200 persone, mentre nel periodo estivo con i turisti i numeri sono ben più alti. I traghetti raggiungono l’isola con corse giornaliere (circa tre ore di navigazione) anche se gli orari non consentono di fare i pendolari.

A questo punto non ci resta che ascoltare l’interessata. Il padre di Alessia, Christian, lavora a Capraia mentre la mamma Nutza a Livorno. Sull’isola vivono anche i nonni di Alessia ai quali è molto legata. Vediamo allora se questo amore per l’isola è autentico. “Sono veramente molto affezionata a Capraia – esordisce la nostra giovane amica – in tanti mi consigliano di andare il prossimo anno a vivere a Livorno, ma io non ci penso per niente. Qui è tutto fantastico”.

Non ti mancano compagni e compagne della tua età?

Con i ragazzi più è piccoli mi relaziono nei momenti di ricreazione e nei laboratori, mentre con i miei coetanei che studiano a Livorno ci vediamo nei weekend, oltre alla mia visita mensile al Tesei.

Qual è la tua giornata tipo?

Dopo la scuola nel primo pomeriggio faccio compiti e poi esco un po’ con gli altri bambini in questa natura da sogno. Altre volte, invece, trascorro il tempo libero leggendo un libro o vedendo la televisione.

Che rapporto hai con i professori?

Ottimi, sono molto bravi e disponibili. Sono veramente a mio agio e il fatto di essere l’unica in classe non mi crea alcun problema.

Quali sono le tue materie preferite?

Storia, matematica e geografia.

Cosa ti manca di più?

Come ho detto prima una settimana al mese vado a Livorno in una classe con 22 ragazzi della mia età, anche per abituarmi alla convivenza. Sinceramente, però, non vedo l’ora di tornare a Capraia, preferisco questa vita. Tra poco, poi, inizieranno i laboratori di botanica e giardinaggio e anche la scuola di teatro che terminerà a maggio con uno spettacolo. Non vedo l’ora d’iniziare.

Terminate le scuole medie, però, dovrai trasferirti…

Purtroppo sì… Se tutto va bene credo di iscrivermi al Liceo linguistico. Sogni nel cassetto? Forse è ancora presto però mi piacerebbe tanto diventare la più brava ballerina al mondo…

La pandemia ha cambiato qualcosa nella tua vita sull’isola?

Non più di tanto. Credevo che la solitudine potesse causarmi qualche problema ma con il passare del tempo ho imparato a conviverci tranquillamente.