Limite al contante: dal 2027 si cambia

A seguito del Regolamento UE a partire dal 10 luglio 2027 entrerà in vigore un nuovo limite massimo di 10.000 euro per l’uso del denaro contante.

L’obiettivo della norma è uniformare le soglie massime previste dai singoli Stati membri, pur lasciando la possibilità di mantenere limiti inferiori, già in vigore a livello nazionale, previa comunicazione alla Commissione UE entro le scadenze previste.

Cosa si intende per denaro contante?

  • Banconote e monete;
  • Strumenti negoziabili al portatore (ad esempio assegni turistici, cambiali dirette, ordini di pagamento firmati ma senza indicazione del beneficiario);
  • Monete con un tenore in oro pari almeno al 90%;
  • Lingotti d’oro sotto forma di barre, pepite o aggregati con un tenore in oro di almeno il 99,5%.

Beni di valore elevato (ai fini della normativa antiriciclaggio)

  • Articoli di gioielleria o oreficeria di valore superiore a 10.000 euro (o controvalore in valuta nazionale);
  • Orologi di valore superiore a 10.000 euro;
  • Veicoli a motore con prezzo superiore a 250.000 euro;
  • Aeromobili di valore superiore a 7.500.000 euro;
  • Imbarcazioni (natanti) di valore superiore a 7.500.000 euro.

Situazione attuale nei Paesi UE

Attualmente, in Europa coesistono normative molto diverse sull’uso del contante. Alcuni Paesi non prevedono alcun limite: Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi.

Altri invece impongono limiti molto stringenti:

  • Grecia: 500 euro
  • Francia, Spagna, Svezia: 1.000 euro
  • Danimarca: 2.700 euro
  • Lituania e Portogallo: 3.000 euro
  • Polonia: 3.300 euro

Il caso italiano

In Italia, il limite attualmente in vigore per i pagamenti in contanti è di 5.000 euro, sia per operazioni singole che per transazioni frazionate nell’arco di 7 giorni.

Con l’entrata in vigore del regolamento europeo nel 2027, l’Italia avrà la facoltà di adeguare il proprio limite interno portandolo a 10.000 euro.

Registro delle proprietà immobiliari

Infine, i Paesi UE dovranno fornire accesso anche ai registri contenenti informazioni sulle proprietà immobiliari, specificando chi – persona fisica, società o trust – ne sia il titolare effettivo. Le informazioni dovranno coprire un arco temporale di almeno 5 anni, per consentire l’analisi di eventuali transazioni sospette relative a immobili o terreni.

L'ECO di San Gabriele
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