Learning English through… Architectural marvels

Parliamo questo mese di uno degli edifici moderni più iconici del mondo: La Sydney Opera House
By Monica Consorti
Pubblicato il 3 Ottobre 2016

The building that is now considered a symbol of Australia is not even 50 years old. Indeed, it was inaugurated on October the 20th, 1973 by Her Majesty Queen Elizabeth II. A large crowd was present for the opening but it did not include the architect who had designed it: Jørn Utzon. The visionary Danish architect was 38 years old and virtually unknown outside his home country when he participated in the international competition that had been called by the New South Wales government to design the new building. The brief did not mention costs or included any limit in order to attract talent from everywhere in the world. Utzon’s project had reportedly been discarded when one of the judges, Eero Saarinen, took a second look at it and started lobbying the rest of the jury. Utzon was declared the winner in January 1937. Construction required many years also for the technical challenges posed by the concrete “shells” that Utzon had conceived and that look like sails. In the middle of 1965, a new government was elected in South Wales and both the Prime Minister and David Hughes, his new Minister for Public Works, were concerned with the booming costs of the project, which led to conflicts between Hughes and Utzon and to the architect’s eventual resignation. That is the reason why Utzon was not invited to the inauguration and why he was not mentioned in any of the speeches. However, in 1999, Utzon was again contracted to do some work in the building and the room he refurbished is now called the Utzon room. Despite being known as the Sydney Opera House, the complex contains many different halls. The largest one, with 2679 seats, is used for concerts and is home to an organ with over 10 thousand pipes. The second-largest, with 1507 seats, is the stage for operas and ballets. The brilliance of Utzon’s idea was recognized by Unesco in 2007, when the building became a World Heritage Site.

L’edificio che è ora considerato uno dei simboli dell’Australia non ha nemmeno 50 anni. Infatti, è stato inaugurato il 20 ottobre 1973 da Sua Maestà la Regina Elisabetta II. Una grande folla era presente per l’apertura ma non includeva l’architetto che l’aveva disegnato: Jørn Utzon. Il visionario architetto danese aveva 38 anni ed era praticamente sconosciuto fuori del suo paese d’origine quando partecipò nella competizione internazionale che era stata indetta dal governo del New South Wales per disegnare il nuovo edificio. Il bando non faceva menzione di costi o includeva limiti per attrarre talento da tutto il mondo. Da quello che sappiamo, il progetto di Utzon era stato scartato quando uno dei giudici, Eero Saarinen, lo analizzò di nuovo e iniziò a persuadere il resto della giuria. Utzon fu dichiarato vincitore nel gennaio 1937. La costruzione richiese molti anni anche per le sfide tecniche poste dalle “conchiglie” di calcestruzzo che Utzon aveva immaginato e che sembrano delle vele. A metà del 1965, un nuovo governo fu eletto nel South Wales e sia il Primo Ministro che David Hughes, il suo nuovo Ministro per i Lavori Pubblici, erano preoccupati per i costi in crescita del progetto. La cosa portò ad una serie di conflitti tra Hughes e Utzon e infine alle dimissioni dell’architetto. Questo è il motivo per cui Utzon non fu invitato all’inaugurazione e non fu menzionato in nessuno dei discorsi. Tuttavia, nel 1999, Utzon fu di nuovo assunto per fare dei lavori nell’edificio e la stanza che lui ristrutturò è ora chiamata la Utzon Room. Sebbene sia conosciuta come la Sydney Opera House, il complesso contiene diverse sale. La più grande, con 2679 posti, viene usata per i concerti ed è la sede di un organo con più di 10mila pipe. La seconda più grande, con 1507 posti, è il palco per Opere e Balletti. La genialità dell’idea di Utzon è stata riconosciuta dall’Unesco nel 2007, quando l’edificio è diventato un sito Patrimonio dell’Umanità.

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