Non passa giorno che i mezzi di informazione non diano conto di avvenuti sequestri da parte delle forze dell’ordine di prodotti contraffatti. La contraffazione ha varie sfaccettature, ma una cosa è certa: purtroppo non c’è nulla che non possa essere contraffatto. La contraffazione è un fenomeno mondiale, dannoso per la salute e la sicurezza delle persone. Inoltre è dannoso per l’economia di un paese e dell’occupazione, favorendo l’illegalità e la criminalità organizzata.
La contraffazione che produce più conseguenze negative sulla salute umana è sicuramente quella alimentare.
La contraffazione alimentare è di due tipi: la falsificazione, l’adulterazione o la sofisticazione dell’alimento e la falsificazione del marchio o dell’indicazione di provenienza geografica (Igp) o della denominazione di origine (Doc o Dop). Nel caso della contraffazione dell’alimento, l’alimento risulta composto da sostanze diverse per qualità o quantità da quelle che normalmente concorrono a formarlo.
Cosa fare? L’etichetta è l’unica alleata del consumatore e va letta attentamente, ma che cosa deve riportare esattamente? Vediamo alcuni esempi di etichette di prodotti di largo consumo.
Carni avicole (pollo, tacchino, faraona, eccetera). L’etichetta deve riportare: paese d’origine delle carni, oltre alla denominazione di vendita, lotto di macellazione o sezionamento, ragione sociale e sede dello stabilimento di produzione; codice dell’allevamento di provenienza; data di macellazione o di sezionamento; codice identificativo del macello o dello stabilimento di lavorazione; lotto di produzione; indicazione del termine preferenziale di consumo.
Carni bovine. L’etichetta deve riportare: codice di riferimento dell’animale e le seguenti indicazioni: nato in (paese di nascita dell’animale); allevato in: (paese/i di allevamento e ingrasso); macellato in: (denominazione e sede del macello:); paese di macellazione e numero di approvazione macello; sezionato in: (denominazione e sede del sezionamento: paese di sezionamento e numero di approvazione laboratorio di sezionamento).
Pesce. L’etichetta deve riportare: il nome comune della specie (per esempio, orate, merluzzo, spigola, eccetera); il metodo di produzione (pescato, pescato in acque dolci, allevato); la zona di cattura: per i prodotti pescati in mare si fa riferimento alle cosiddette zone Fao, mentre per quelli pescati in acque dolci o allevati è necessario specificare il paese di origine; bollo sanitario.
Ortofrutta. L’etichetta deve riportare: la varietà, la categoria di qualità e l’origine dei prodotti in vendita.
Latte fresco. L’etichetta deve riportare: indicazioni della zona di mungitura e/o della provenienza del latte; la data di scadenza (indicante il giorno, il mese e l’anno) preceduta dalla dicitura da consumarsi entro… Essa viene determinata nel sesto giorno successivo a quello del trattamento termico.
Uova. L’etichetta deve riportare: la tipologia di allevamento delle galline (se allevate all’aperto, a terra o in gabbia); il paese, il comune e la provincia di allevamento; il codice identificativo dello specifico allevamento di provenienza; il termine minimo di conservazione. Facoltativa invece la data di deposizione, che è invece obbligatoria soltanto nelle uova di categoria extra.
Olio di oliva. L’etichetta deve riportare: il paese o i paesi di raccolta, coltivazione e molitura delle olive. Essi devono essere elencati chiaramente in etichetta in ordine decrescente a seconda delle quantità utilizzate. Se coltivazione e molitura sono avvenute in paesi diversi, vanno specificati (olio estratto in paese dove è situato il frantoio), da olive coltivate in (paese o paesi di coltivazione delle olive). Gli oli italiani Dop e Igp possono riportare in etichetta la zona geografica di coltivazione o la zona in cui è situato il frantoio.
Per saperne di più, la direzione generale per la lotta alla contraffazione – ufficio italiano brevetti e marchi – del ministero dello Sviluppo economico ha avviato un progetto Io sono originale con 6 sportelli territoriali che offrono informazioni e assistenza. Quello attivo presso la sede territoriale Adiconsum Lazio e Roma capitale, osserva i seguenti orari:
Martedì: 9.00-13,00 e giovedì: 14,00-18,00 e risponde ai seguenti numeri: telefono 06 45674300 – 06 44170249
Inoltre, è possibile inviare anche una mail a:
sportelloroma@iosonoriginale.it
Il progetto Io sono originale ha anche un call center +39 06.47055800 (escluso sabato e festivi), un fax +39 06.47055750 e una mail: anticontraffazione@sviluppoeconomico.gov.it a cui richiedere informazioni o lasciare segnalazioni.