LE QUALITÀ DEL BUON POLITICO

By Pierino DiEugenio
Pubblicato il 1 Marzo 2014

LA POLITICA NON È UNA SERIE DI DIRITTI E DI PRIVILEGI INTOCCABILI, LA POLITICA È PIUTTOSTO UN INSIEME DI DOVERI E DI RESPONSABILITÀ Un anno fa Jorge Mario Bergoglio diventava papa Francesco. Scrivevo in quei giorni tra le pagine di questo stesso giornale: “Un centinaio di vecchi cardinali segregati dal mondo nella cappella Sistina, alla faccia di sondaggi e dotte fantasie di esperti vaticanisti, in 24 ore ci hanno dato un papa che è un papa; mille parlamentari, supportati da cuticagne di tecnici e saggi dalla consumata esperienza, dopo due mesi ancora non riescono a cavare un ragno dal buco”. Mi scuso per l’autocitazione, ma ora a distanza di un anno sono qui a domandarmi quali sviluppi hanno avuto gli eventi al di là e al di qua del Tevere. Ebbene, su papa Francesco forse la sintesi migliore l’ha fatta la giovane star Violetta (vedi pag.65) con uno scampolo di tweet: “Lui sì che è una vera star”. Nella più ampia accezione del termine. In pochi mesi Bergoglio ha conquistato il cuore di credenti e non credenti e ha rivoluzionato la chiesa scardinando incrostazioni secolari. Una rivoluzione pacifica, poche parole e molti fatti. Rivoluzione evidenziata nella sua prima esortazione apostolica, la Evangelii gaudium, in cui il papa disegna una chiesa aperta sul mondo e l’urgenza di annunciare il vangelo in forma nuova e gioiosa. Un documento eccezionale, sgorgato dall’esperienza pastorale da lui vissuta negli anni del post concilio Vaticano II. A pag.22 l’interessante commento del nostro attento collaboratore. Come si presenta invece oggi il panorama politico-sociale? Ahimè, mi sa tanto che il ragno citato un anno fa se ne sta ancora ben rintanato nel suo buco. La politica continua a vivere l’era delle chiacchiere, un parlarsi addosso anche con linguaggio da camalli e indecorose gazzarre in parlamento, da dove poi si ha la spudorataggine di tuonare contro gli ultras degli stadi. La Camera dei deputati con onorevoli (onorevoli?) che indulgono al turpiloquio e si azzuffano da sembrare una curva dello stadio Olimpico in una domenica di particolare tensione, offre uno spettacolo davvero deprimente. Nel frattempo esce l’impietoso dossier dai sondaggi Eurobarometro: il costo delle mazzette in Europa supera i 120 miliardi l’anno, praticamente il suo stesso bilancio. La metà, 60 miliardi di euro, è imputabile alla sola Italia, che così risulta largamente il paese più corrotto del continente, come stigmatizzato a pag.20 dal nostro corrispondente. Noi italiani siamo inoltre gli unici, dico gli unici, che nei 15 anni dell’euro (1999-2014) hanno visto il Pil pro capite scendere, anziché salire. Non bastasse, troppo spesso lo scenario si intreccia con squallidi circoli a luci rosse. Bene ha scritto sul Sole 24 Ore l’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte con un intervento di ampia portata sulle qualità del buon politico. Secondo Forte, tre sono le cose che i cittadini si attendono dalla politica: un parlamento dove le istanze del territorio siano ben rappresentate; un vigoroso ridimensionamento dei costi della politica; un’elevata tensione morale da parte di chi si candida a rappresentare il popolo. “La nuova generazione di politici di cui il paese ha bisogno – spiega Bruno Forte – dovrà coniugare queste tre qualità: continuo impegno di discernimento morale, umiltà nel mettersi in gioco e interiore disponibilità a un più alto giudizio, a un più alto amore”. La politica non è una serie di diritti e di privilegi, scrive Claudio Sabelli Fioretti sul settimanale del Corriere della Sera. Papa Francesco docet. La politica è una serie di doveri e di responsabilità. Se non ti sta bene, tranquillo, puoi sempre trovarti un lavoro.

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