A due anni dalla pandemia, quando all’orizzonte si intravedeva uno spiraglio di luce, dopo tanta sofferenza e angoscia, lo scorso 24 febbraio ci siamo svegliati con i bombardamenti e missili alle porte dell’Europa. Infatti, nella notte la Russia aveva invaso l’Ucraina. Tuttavia, non rassegniamoci alla guerra, perché essa è immorale e disumana.
Ovviamente di questa situazione assurda ne hanno risentito anche i mercati finanziari. La crisi in Ucraina ha spinto gli investitori a uscire dalle posizioni in portafoglio. A dominare sullo scenario non ci sono solo le tensioni di carattere geopolitico, ma anche la preoccupazione per il cambio di passo nelle politiche monetarie di Usa e Ue. Così come il tema di un’inflazione che è in crescita e il cui andamento potrebbe essere ulteriormente influenzato dalle vicende in Europa dell’Est. Occorre, dunque, avere nervi saldi e sangue freddo. Per i risparmiatori che sono esposti sul versante degli investimenti obbligazionari, e sono in maggioranza, assistiamo a un grosso storno in quota capitale, lo spread con il bond della Germania si allarga sempre più. L’invito è a non essere impulsivi e quindi a non agire di pancia, occorre pazienza.
Attualmente si trovano anche buone opportunità di acquisto dei Btp (Buoni pluriennali del tesoro) con prezzi sotto la pari e con discreto rendimento cedolare. Altri investimenti che si possono fare in questi momenti incerti sono i Pac (Piano di accumulo di capitale). Il Pac è una strategia tecnica di investimento che consente di accumulare un capitale, attraverso il versamento di somme rateali e periodiche in uno strumento finanziario. L’importo, la frequenza e la durata vengono stabiliti all’inizio del percorso di investimento. Con questa strategia il risparmiatore può far crescere nel tempo i propri risparmi senza necessità di investire ingenti capitali in un’unica soluzione e ridurre così il rischio dell’investimento. Ma con il Pac si riduce il rischio medio dell’investimento? La riduzione dipende dal fatto che effettuando tanti piccoli versamenti periodici, si investe in tutte le condizioni di mercato, sia favorevoli sia sfavorevoli, riducendo il rischio dell’investimento legato a una tempistica errata. In questo modo, si otterrà un prezzo medio di carico che difficilmente porterà a ottenere rendimenti estremi (sia positivi, che negativi). Questa strategia, inoltre, consente di evitare di cadere nella trappola dell’emotività che porta un investitore inesperto a seguire la tendenza: a vendere ai minimi del mercato e acquistare ai massimi, con impatti importanti sul rendimento complessivo. Quali sono, allora, i principi da seguire per impostare correttamente un piano di accumulo?
Definire l’orizzonte temporale prima di cominciare l’investimento: questo è fondamentale per determinare l’asset allocation del piano nei vari momenti. Infatti, a mano a mano che ci si avvicina alla scadenza del piano, potrebbe essere opportuno sostituire gli strumenti più speculativi con soluzioni più conservative;
Utilizzare strumenti a basso costo: come documentano le statistiche di performance dei prodotti a gestione attiva nel lungo periodo, è inutile accanirsi ad accumulare somme su fondi comuni di investimento che, nel lungo periodo, sottoperformano il mercato;
Selezionare strumenti ad accumulazione: questa accortezza è di vitale importanza per sfruttare al massimo l’effetto dell’interesse composto, il motore dei rendimenti che verranno conseguiti a fine piano;
Evitare di assumere rischi specifici: nella scelta degli strumenti di investimento sui quali effettuare un Pac, meglio mirare alla maggiore diversificazione possibile ad ogni livello: settoriale, valutario, geografico;
Impostare la frequenza di acquisto degli strumenti: è importante ottenere un giusto mix tra frequenza e impatto commissionale. Una soglia che potrebbe aiutare a scegliere la periodicità giusta potrebbe essere impostare la rata in modo che l’impatto commissionale non superi lo 0,2% della transazione, ad esempio una frequenza trimestrale o addirittura semestrale;
Prediligere strumenti che utilizzano una replica fisica dell’indice: in questo modo gli strumenti finanziari in cui si investe vengono detenuti fisicamente e si è meno esposti a rischio di controparte. Prediligere strumenti molto liquidi e scambiati sulle principali borse valori.
In conclusione, per semplificare il tutto, specie per gli investitori non esperti, il suggerimento è di sottoscrivere un Pac, con sottostanti fondi comuni, rispondente al proprio profilo di rischio. scaranobruno7@gmail.com