LE CAMPANE DI PERUGIA HANNO SALUTATO IL CARDINALE BASSETTI
Le campane della cattedrale di San Lorenzo di Perugia han-no suonato a festa. Monsignor Gualtiero Bassetti (nella foto) non è più “sua eccellenza”, ma “sua eminenza”. Papa Francesco lo ha nominato cardinale, l’unico italiano tra i sedici nuovi porporati; altri due sono dello stato del Vaticano. Dopo 160 anni la chiesa perugino-pievese avrà alla sua guida, con il prossimo concistoro, un altro cardinale: era il 19 dicembre 1853 quando monsignor Gioacchino Pecci fu creato cardinale e nel 1878, eletto papa con il nome di Leone XIII. Nato 71 anni fa a Popolano, località di Marradi, in provincia di Firenze, ma nella diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Bas-setti ha molto in comune con il suo illustre predecessore Gioacchino Pecci entrato nella storia come il “papa riformatore e sociale” che, con l’enciclica Rerum novarum enunciò i fondamenti della dottrina sociale della chiesa. Papa Pecci maturò la vicinanza ai lavoratori durante l’esperienza episcopale in Belgio, in mezzo ai minatori. Monsignor Bassetti l’ha fatto in mezzo ai minatori della diocesi di Massa Marittima-Piombino. “Nei numerosi messaggi che ha rivolto ai fedeli e agli uomini di buona volontà delle tre diocesi da lui guidate nei suoi venti anni di vescovo – si legge nella nota della diocesi dopo la nomina – si è soffermato spesso sulle morti nel lavoro e sulla crisi occupazionale, sulla politica che ha bisogno di un sussulto profetico, sulla legalità nella gestione della cosa pubblica, sullo shopping domenicale che snatura il giorno del Signore, sulle gravi piaghe sociali del nostro tempo, quali la prostituzione, il consumo di sostanze stupefacenti, di alcol e il gioco d’azzardo, che rendono l’uomo schiavo e vittima di queste povertà estreme”.