“LE ARMI PRODUCONO SOLO MORTE E DOLORE”

By Luciano Temperilli
Pubblicato il 1 Luglio 2022

La strage compiuta recentemente in una scuola del Texas da un giovane della mia età che ha aperto il fuoco su bambini e insegnanti, ha posto nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica il problema della vendita di armi. Da più parti, presidente dell’America compreso, hanno criticato le cosiddette lobby delle armi e la facilità con cui, soprattutto nel Paese a stelle e strisce, sia possibile acquistarle. Ma come è possibile, padre, pensare che una pistola, un fucile, un cannone o una bomba possano essere strumenti di pace? Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti come quelle di alcuni esponenti politici europei, italiani compresi, stridono infatti fortemente, a mio avviso, con la decisione degli stessi di seguitare a fornire in maniera massiccia le armi all’Ucraina. Certo, sono due vicende distinte, ma alla base c’è lo stesso comune denominatore: le armi. Armi che producono solo morte e dolore. Tant’è che papa Francesco ha più volte lanciato un grido d’allarme in questa direzione, senza però trovare ascolto. Perché? C’è convenienza anche nel causare morte e distruzione oppure il cuore degli uomini si è così indurito da non discernere più il bene dal male? Gianluca 2004 Gianluca 2004

Vai su Wikipedia e clicca 2° emendamento e scopri che il cittadino americano ha il diritto, dalla Costituzione, di possedere armi. Per cui un maggiorenne, o appena maggiorenne come nel caso citato, può acquistare armi e, a quanto pare, anche armi da guerra. Il Paese è diviso. La lobby delle armi, come dici tu, si appoggia su un diritto costituzionale per difendere i loro lauti guadagni. Ma l’America è così, per cui magari a 18 anni non puoi bere una birra ma puoi comprare un fucile. Cosa dirti? Sono del parere che è meglio non avere armi perché, tanto, prima o poi qualcuno le usa. Per il resto bisognerebbe avere il coraggio di imparare dalle esperienze negative. Se non si vuol imparare si è condannati a ripetere gli stessi errori. Ci si contenta nel mandare condoglianze sentite per le vittime e nel descrivere l’assassino come un pazzo, un mostro, un deviato. Come se non facesse parte della nostra umanità e non fosse l’esplosione del negativo che sta anche in noi.

Discorso analogo per la guerra. Anche qui l’umanità (i politici) affamati di potere non fanno altro che ripetere errori e orrori sperimentati nella storia. La guerra non dovrebbe scoppiare diversamente, per la voglia di vincere in nome della patria, di un dio, di una ideologia. eccetera, l’uomo diventa materia da sottomettere e/o da eliminare. Le armi, volendo concludere con uno slogan, prima delle stragi o del campo di battaglia stanno nella mente e nel cuore degli uomini. La vera domanda, secondo me, è sì sulle armi ma soprattutto sull’uomo che le inventa, le vende e le usa. Perché? Ci sono tante risposte: la politica, la religione, la psichiatria, eccetera. Risposte che però non eliminano il problema. Arriverà il momento in cui l’umanità saprà trovare altre strade per affrontare i confitti e distinguere il bene dal male?

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