LAVORO AI GIOVANI E NON SOLO…

VEDIAMO, NELLO SPECIFICO, LE MISURE URGENTI MESSE IN CAMPO DAL GOVERNO PER CONTRASTARE LA DISOCCUPAZIONE ATTRAVERSO DIVERSE FORME DI INCENTIVI  Negli anni 70, in una situazione simile all’attuale, si rispose alla mancanza di occupazione giovanile con la famosa legge 285, al fine di creare opportunità di lavoro ai giovani inserendoli nella pubblica amministrazione. Oggi, naturalmente, ciò non sarebbe più possibile date le condizioni in cui versa il nostro debito pubblico.      Allora si prova a stimolare l’economia privata attraverso bonus e incentivi rilevanti, che hanno anche lo scopo di favorire il ricambio generazionale all’interno delle imprese. Ecco, quindi, che attraverso un decreto, divenuto legge, il governo mette in campo misure urgenti per contrastare la disoccupazione, attraverso diverse forme di incentivi per l’occupazione, con una particolare attenzione rivolta ai giovani.

La prima misura consiste nella previsione di incentivi per i datori di lavoro che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani lavoratori, le quali devono determinare un incremento occupazionale netto (da calcolarsi in base alla differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese e il numero di quelli mediamente occupati nei 12 mesi precedenti l’assunzione). Nello specifico, deve trattarsi di giovani con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, che rientrino in una delle seguenti condizioni: siano privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale; vivano soli con una o più persone a carico. I termini entro cui effettuare le assunzioni sono compresi tra il 29 giugno 2013 e il 30 giugno 2015. Il valore dell’incentivo in questione è pari a 1/3 della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, e comunque non superiore a 650 euro mensili per ciascun lavoratore, mentre l’erogazione è prevista per un periodo di 18 mesi (12 in caso di trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato) mediante il conguaglio contributivo mensile.

Accanto a ciò, appare importantissimo, anche l’incentivo per chi assume, a tempo pieno e indeterminato, lavoratori che percepiscono la indennità di disoccupazione ordinaria (ora Aspi), per cui ai datori di lavoro, per ogni assunzione, spetta il 50% dell’indennità residua in capo a ciascuno di essi.

Un capitolo a parte riguarda le opportunità di lavoro derivanti dall’Expo 2015 di Milano. Le misure di favore, che dovranno essere concordate mediante accordi sindacali, sono rivolte ai giovani fino a 29 anni di età e a soggetti over 50, disoccupati da più di 12 mesi, e prevedono deroghe a determinati limiti nonché semplificazioni per i vari istituti contrattuali quali co.co.pro., lavoro accessorio, somministrazione, lavoro a chiamata, eccetera. Inoltre, saranno adottate nuove linee guida per disciplinare il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere per le assunzioni effettuate dalle micro imprese e Piccola media industria entro il 31 dicembre 2015, con la previsione di alcune misure derogatorie come, ad esempio, l’obbligatorietà del piano formativo individuale esclusivamente in relazione alla formazione per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche.

Nell’ambito della disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato, vengono ripristinati i vecchi intervalli per poter stipulare con il medesimo lavoratore un nuovo contratto: in sintesi, dai 60 e 90 giorni previsti dalla riforma Fornero, si ritorna ai precedenti 10 e 20 giorni, se il contratto precedente aveva, rispettivamente, una durata inferiore o superiore ai 6 mesi. Anche il lavoro intermittente viene parzialmente rivisto, con l’introduzione della norma che prevede per ciascun lavoratore un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate nell’arco di tre anni solari. Il superamento di tale limite comporterà la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato full time.

Infine, si segnalano misure per finanziare i tirocini formativi e di orientamento,  nonché misure specifiche per il Mezzogiorno (compreso l’Abruzzo), come l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità.

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