L’ARTE INTERPRETA LA STORIA FRANCESCANA

Falconara Marittima
By Piergiorgio Severini
Pubblicato il 4 Settembre 2013

Raccogliere i frammenti della storia per “far conoscere” ma anche per “fare memoria”. È quanto si prefigge la pinacoteca francescana delle Marche che i frati minori hanno allestito, a partire dal 2005 e al termine di cinque anni di lavoro, in una moderna struttura che si trova a Falconara Marittima, alle porte di Ancona nord, presso la chiesa-convento di sant’Antonio. Il tutto per sottolineare l’amore verso il poverello d’Assisi e l’incarnazione del francescanesimo nella storia non solo marchigiana. Nel 2000 i ministri provinciali francescani delle Marche, in occasione dell’offerta dell’olio alla tomba del santo in terra umbra da parte della regione, scrivevano che la “presenza dell’ordine ha arricchito i paesi di spiritualità, di arte, di cultura, di iniziative sociali, di opere di carità, di devozione, che sono ancora oggi patrimonio della nostra identità  culturale e spirituale”. Questo, quindi, per far scoprire non solo le nostre radici ma anche per evidenziare il perdurare nel tempo del forte carisma del santo. “In particolare – dice fra Giancarlo Mandolini, direttore della pinacoteca – per trasmettere ai laici la vitalità del messaggio di san Francesco: dall’amore alla natura al rispetto della dignità dell’uomo; dal dialogo interreligioso all’amore alla solitudine e alla testimonianza evangelica; dallo splendore dell’arte dedicata a Francesco alla freschezza di una fede da lui ravvivata nella contemplazione e nella sublimazione delle stimmate del crocefisso”.

Il museo, chiamato a sviluppare nel tempo l’epopea francescana momentaneamente attraverso le opere di 250 artisti contemporanei ai quali si aggiungeranno nel tempo altre testimonianze, tese comunque a documentare il progredire del cristianesimo nella regione e al consolidamento del francescanesimo nel territorio. I lavori esposti coprono un arco cronologico che va dagli anni dell’Eclettismo (fenomeno caratterizzante gran parte dell’architettura della seconda metà dell’ottocento) ai tempi attuali, dall’iconico al non iconico, dal figurativo all’astratto e provengono da Italia, Spagna, Inghilterra, Polonia, Repubblica Ceca e Costa d’Avorio.

Tutte le opere sono state concepite per questa pinacoteca e donate da artisti che si sono mostrati sensibili alle tematiche del santo umbro e di quello che sarà  poi il suo ordine religioso. L’iniziativa si va ad allineare alla biblioteca storico-francescana e picena, all’archivio storico della provincia dei frati minori delle Marche e alla rivista Picenum Seraphicum, creando così un unicum a corredo di una presenza dei frati duratura nei secoli: non per nulla la regione è stata etichettata come “terra dei fioretti” proprio perché qui sono stati redatti, in dialetto volgare locale, quei capitoli della vita francescana dei primi anni dell’avventura dei figli e delle figlie del poverello.

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