L’ALTERNANZA SCUOLA

Il primo obiettivo da porsi è rendere attuale tutto il sistema dell’istruzione e della formazione. Infatti, molti dei lavori che si svolgono ancora oggi tra pochi anni non esisteranno più

L’attuale sistema educativo di istruzione e di formazione è organizzato in base ai principi della sussidiarietà e dell’autonomia delle istituzioni scolastiche. Infatti le regioni hanno potestà legislativa concorrente (con lo stato) in materia di istruzione ed esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale. Le stesse istituzioni scolastiche hanno autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Il sistema educativo secondario è organizzato come segue.

Secondo ciclo di istruzione articolato in due tipologie di percorsi:

Scuola secondaria di secondo grado, di durata quinquennale, per le studentesse e gli studenti che hanno concluso positivamente il primo ciclo di istruzione. Le scuole organizzano percorsi di liceo, di istituti tecnici e di istituti professionali per le studentesse e gli studenti da 14 a 19 anni;

Percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale(IeFP) di competenza regionale, rivolti sempre alle studentesse e agli studenti che hanno concluso positivamente il primo ciclo di istruzione.

  • Istruzione superiore offerta dalle università, dalle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) e dagli Istituti tecnici superiori (Its) con diverse tipologie di percorsi:  
  • Percorsi di istruzione terziaria offerti dalle università
  • Percorsi di istruzione terziaria offerti dalle istituzioni dell’Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica)
  • Percorsi di formazione terziaria professionalizzante offerti dagli Its (Istituti tecnici superiori)

Poi ci sono le scuole paritarie private che sono abilitate a rilasciare titoli di studio aventi lo stesso valore legale di quelli delle corrispondenti scuole statali; hanno piena libertà per quanto concerne l’orientamento culturale e l’indirizzo pedagogico-didattico e usufruiscono di un più favorevole trattamento fiscale se non hanno fini di lucro.

Il primo obiettivo da porsi, nel contesto generale, è quello di rendere attuale tutto il sistema dell’istruzione e della formazione. Infatti, molti dei lavori che si svolgono ancora oggi tra pochi anni non esisteranno più, e la vera differenza la faranno la conoscenza e la competenza, ma anche la passione e il coraggio di seguire le proprie aspirazioni. In tale contesto la scuola, con modelli didattici innovativi, può contribuire a sostenere le aspirazioni dei giovani e a trasformare le loro attitudini in modelli vincenti di impresa, tornando così ad essere il luogo che aiuta lo studente a fare emergere le proprie inclinazioni, lo spazio dove può scoprire e provare a risolvere problemi, dove sbagliare e imparare a rialzarsi, contribuendo a formare una futura classe dirigente intelligente e aperta.

L’Abruzzo per le sue eccellenze manifatturiere e il suo mix di specializzazioni, dovrebbe puntare verso il modello di istruzione duale, fondato su un forte apprendistato in alternanza tra scuola e lavoro e su un’istruzione superiore a carattere professionalizzante, estesa fino al ciclo terziario e post terziario.

Investire, ad esempio, sulla formazione di qualità significa investire in modo serio sulla politica industriale e scommettere sul futuro, cioè sulle nuove tecnologie, la robotica e le bioscienze.

Nel futuro prossimo si affermeranno professioni in grado di risolvere problematiche complesse e capaci di analizzare situazioni di rischio. Il risk manager (figura professionale dedicata alla gestione integrata dei rischi aziendali che agiscono nell’ambito degli obiettivi strategici prefissati dalla direzione, ndr), però, non solo deve avere attitudini alla risoluzione delle complessità, ma deve avere caratteristiche specifiche del leader e del problem solver (professionista che si caratterizza per una spiccata capacità di trovare soluzioni a problemi più o meno complessi, in diversi ambiti e situazioni, ndr), tematiche queste che il sistema della formazione in genere non affronta.

La globalizzazione e l’avvento della tecnologia digitale hanno cambiato la velocità con la quale si evolve il mercato del lavoro. Le macchine stanno progressivamente sostituendo i lavori manuali perché l’industria 4.0 impiega sempre meno forza lavoro. Nei prossimi cinque anni un quarto di essa si ritroverà ad essere poco qualificata. Scarsi livelli di istruzione e di qualificazione costituiscono le premesse per la disoccupazione e per la espulsione dal mercato del lavoro. Per costruire un’efficiente politica industriale anche in Abruzzo occorre quindi ripartire e svecchiare il sistema formativo dagli attuali sistemi e meccanismi ormai obsoleti.

Per quesiti, pareri ed approfondimenti: fquarch@tin.it