La valle siciliana in fibrillazione

By Lorenzo Mazzoccante
Pubblicato il 26 Febbraio 2019

Una postazione di 118 medicalizzata a Basciano e una non medicalizzata a Isola del Gran Sasso. È questo il progetto per la sanità stabilito oltre 2 anni e mezzo fa dal consiglio regionale abruzzese. Lo ha riferito Valerio Profeta, dirigente territoriale della Asl di Teramo per la valle siciliana, nel corso di un incontro tenutosi ieri presso la sala capitolare del convento di San Gabriele. L’attuale presidio sarà quindi privata del prezioso contributo del medico, ma continuerà a garantire la presenza, assieme ai volontari, di infermieri professionali. Intanto, annuncia lo stesso dott. Profeta, a Castel Castagna si sta realizzando un nuovo ambulatorio infermieristico specialistico per la cura del cittadino.

Alla tavola rotonda, dal titolo L’emergenza sanitaria nella valle siciliana, hanno preso parte tra gli altri il dott. Graziano Camillo (presidente dell’associazione Croce Bianca di Isola del Gran Sasso), la signora Catia Santini (vice presidente della Croce Bianca), il dott. Giancarlo Speca (cardiologo dell’ospedale di Teramo), la signora Maura Ianni (presidente dell’associazione Genius Loci). Presenti in sala anche il sindaco di Isola del Gran Sasso Roberto Di Marco, il sindaco di Castelli Rinaldo Seca, il sindaco di Colledara Manuele Tiberii, il sindaco di Castel Castagna Rosanna De Antoniis e il vice sindaco di Tossicia Emanuela Rispoli.

Il dottor Speca, che nel 1998 è stato tra i fondatori dell’associazione Croce Bianca e oggi collabora alla diffusione della formazione necessaria all’uso del defibrillatore (DEA), ha definito questo strumento un salvavita che meriterebbe di conoscere la stessa diffusione degli estintori. In fondo, ha affermato, il primo soccorso può salvare delle vite se messo in pratica da personale competente entro tempi che variano dal massimo di dieci minuti per i casi più gravi (arresto cardio-respiratorio), fino ai trenta minuti per i casi meno gravi.

Un plauso diffuso, è arrivato, per l’attività svolta dalla associazione Genius Loci che si è proposta di donare una dozzina di defibrillatori ai comuni del comprensorio. Alcuni sono già stati consegnati e a breve andranno collocati nel modo migliore per garantirne visibilità e fruibilità, altri saranno acquistati e donati a breve ai comuni che ancora non li abbiano ricevuti.

Il dott. Claudio D’Archivio, medico e presidente del Lions Club – Valle Siciliana, ha osservato come dodici defibrillatori siano ancora insufficienti a coprire le esigenze di un territorio non solo ampio, ma anche impervio quale è la nostra montagna. I sindaci dei cinque comuni, però, dimostrando grande sensibilità a questo argomento, hanno assicurato che quel DEA è solitamente affiancato ad altri che i comuni hanno acquistato o ricevuto come dono dalla Regione Abruzzo.

Il progetto “Per una montagna defibrillata”, ha osservato la signora Ianni, presidente di Genius Loci, grazie anche alla sinergia con la Croce Bianca di Isola del Gran Sasso, sta producendo la diffusione non solo dello strumento defibrillatore semiautomatico, ma anche della formazione necessaria al suo impiego così come prescritto dalla legge italiana. Solo nell’ultimo anno, tra i cinque comuni della valle, sono alcune decine i giovani che hanno ricevuto l’abilitazione all’uso del DEA, e tra questi anche sei persone (tra religiosi e dipendenti) del Santuario di San Gabriele. Questo colloca la valle siciliana tra le aree più “defibrillate” d’Italia.



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