LA VALLE DI LACRIME
Leggo incuriosito su un quotidiano un articolo sensazionale già dal titolo: “Marte, viaggio di sola andata”. Dunque, dalla Terra al pianeta rosso un itinerario senza più ritorno. È questa la cruda realtà che rischiano i primi volontari che partiranno per l’avventura spaziale su Marte. Lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa Buzz Aldrin, l’astronauta che con Neil Armstrong issò la bandiera americana sulla Luna nel 1969 e ora sponsorizza la prossima colonizzazione del pianeta. Un’apposita società sta raccogliendo domande di adesione tra aspiranti con moduli a pagamento, il che lascia sospettare che le 100mila persone che le hanno già presentate abbiano intenzioni serie di lasciare la Terra, in un viaggio che qualcuno ha già definito suicida.
Ma, dico io, è vero che oggi attraversiamo un periodo di grave crisi, però mi domando se davvero sul nostro pianetino si stia tanto male da voler affrontare un viaggio più avventuroso del mitico eroe greco Ulisse che sfidò le colonne d’Ercole e scomparve tra le onde di un naufragio. Sinceramente non mi affascina l’idea di lasciare le ossa su Marte.
Molto meglio direi Fiorella Mannoia che per i suoi 60 anni si regala un doppio cd e preferisce un viaggio di tutt’altro genere, lungo trenta canzoni: “Un disco per festeggiare il passato che ho davanti. Con questo album faccio un viaggio nella migliore musica italiana con tanti ospiti illustri”.
Non dimenticherò mai il vecchietto ormai prossimo al trapasso il quale, al prete che cerca di confortarlo dicendogli che questo mondo è solo una valle di lacrime non paragonabile alla grande felicità del paradiso, replica: “Sì, è vero che siamo in una valle di lacrime ma io ci piango tanto bene”.
L’Italia non sogna più. Nella classifica annuale di Prosperity Index su 142 paesi figuriamo al 134esimo posto. Siamo più pessimisti di spagnoli, francesi, ucraini, peruviani, thailandesi. Anche le grandi masse cinesi e indiane sono più ottimiste di noi. Il nostro realismo è diventato cinismo, e il cinismo ci sta conducendo al pessimismo. I continui, pessimi esempi pubblici – 5,7mld l’anno il costo della corruzione, secondo Guardia di Finanza e Corte dei Conti – contribuiscono a questo umore.
Alla faccia della crisi, Confusi e felici vivono Claudio Bisio e Anna Foglietta nella nuova commedia brillante di Massimiliano Bruno. A sua volta la starlet americana Sydney Lynch, nipote del geniale regista David Lynch, a 19 anni si dichiara vagabonda e selvaggia: “Professionalmente sono strana, una romantica senza speranza, indipendente e nello stesso tempo dipendente. Fra dieci anni mi vedo felice, è sempre stato il primo obiettivo della mia vita. Non amo prendere la vita sul serio”. Beata gioventù incosciente e spensierata. Eppure anche un’adolescente dovrebbe sapere che la vecchiaia è l’unico sistema che si sia trovato per vivere a lungo.