la scomparsa di Angelo Paoluzi

Una di quelle notizie che non vorresti mai ricevere… È mercoledì mattina, 18 settembre, mancano 15 minuti alle 8 quando “scarico” la posta dal mio computer. Tra le tante news in arrivo c’è anche quella di Angelo Paoluzi, giornalista di razza, storico e prezioso collaboratore della nostra rivista, un caro amico. A scrivere, però, non è lui ma la figlia Stefania: mi dice che il suo papà, la sera prima, è tornato alla casa del padre…

Un colpo al cuore…, anche perché sempre tramite posta elettronica ci eravamo sentiti 3 giorni prima, quando alle dieci di sera mi aveva inviato la rubrica di commento europeo. E giorni prima due pagine sulla delicata vicenda di Hong Kong e una sul bilancio delle manifestazioni estive, tra le quali quelle della sua amata Tagliacozzo. Come sempre, scritti in maniera impeccabile: cronaca rigorosa e analisi profonde e illuminanti. Qualità che hanno contraddistinto la sua collaborazione quasi quarantennale con la famiglia de L’Eco e naturalmente la sua prestigiosa carriera giornalistica che lo ha visto direttore di Avvenire, oltre alle esperienze a Il Popolo e a L’Osservatore Romano. È stato anche direttore di Prospettive Meridionali, redattore capo di Popoli e Missione, collaboratore di Radio Vaticana e di varie testate cattoliche. Grande esperto di politica tedesca e francese, autore di numerosi saggi, era anche docente e coordinatore della Scuola di giornalismo alla Lumsa di Roma. Attento come pochi ai diritti e alle garanzie della professione.

Ai famigliari di Angelo, in particolare alla moglie Gigliola e ai figli Antonio, Maria Ludovica, Emanuela e Stefania, giungano le condoglianze e la vicinanza fraterna della direzione, della redazione e dell’amministrazione de L’Eco di San Gabriele. In questo momento di dolore vi sia di conforto l’aver condiviso un lungo tratto di strada con un uomo meraviglioso, un professionista come pochi, un cristiano dai valori solidi e irrinunciabili, un amico sincero e fidato. Anche per noi è una grave perdita, la sua preziosa collaborazione ha dato lustro alla rivista aiutandola a crescere attraverso articoli e reportage di assoluto pregio. Un giornalista con la G maiuscola, padrone delle informazioni e delle dinamiche politiche internazionali e nazionali, misurato nei giudizi, costruttore di pace, attento osservatore dei mutamenti della società e del mondo. Insomma, uno stupendo esempio non solo per chi esercita la nostra professione ma anche per quanti si avvicinano al mondo dell’informazione da semplici fruitori.

Ciao Angelo, riposa in pace nella terra dei giusti. Per tutti noi sarai sempre l’amico, il Giornalista e il maestro di vita. E grazie d

L'ECO di San Gabriele
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