La salute dei marchigiani si snoda su due strade parallele: da una parte ci sono tre persone su quattro, pari al 70% della popolazione, che godono di un buon benessere fisico, dall’altra c’è una statistica che attenua il roseo ottimismo di tenuta con l’indicare che nelle Marche si muore di più che altrove per infarti, tumori e ictus. Come dire che in questo territorio non ci si ammala di più rispetto al resto d’Italia, ma si muore di più. Sembra un controsenso riguardo al quale il presidente regionale dell’artigianato Cna, che ha elaborato i dati dell’Istat, Gino Sabatini, ne ha spiegato il motivo demandandolo al fatto che “siamo la regione più anziana d’Italia, con 368.146 ultrasessantacinquenni su oltre un milione e mezzo di abitanti. In pratica un marchigiano su quattro ha più di 65 anni, uno su dieci ha superato i 75 anni ed il 4% ha oltrepassato la veneranda età di 85 anni”. Fortuna che ci sono i 500 ultracentenari che stanno li a rincuorare quanti temono il confronto con l’età da farla vivere, come il Catone ciceroniano, nella massima serenità. Nel 2015 – dicono ancora le statistiche – i decessi registrati sono stati 1.106 su centomila residenti contro una media nazionale di 1.030. Le cause di morte principali sono le malattie del sistema circolatorio (423,4 ogni centomila abitanti rispetto ad una media nazionale di 386,6) e i tumori (315,1 contro 297,9).
La longevità, comunque, resta una prerogativa della regione, forse la causa prima che ha fatto dei marchigiani dei grandi consumatori di farmaci, pari al 42,3% rispetto al 41% del resto del paese. In calo risultano i fumatori che sono comunque il 19%, in linea con la media nazionale. Due comparti in particolare vanno a incidere sulle spese della sanità regionale e sono rappresentati dall’obesità, che interessa 140 mila residenti, aumentati del 35% nell’arco degli ultimi dieci anni, e dall’Alzheimer o demenze senili, che ha colpito ventiduemila persone, pari a 14,2 malati ogni mille residenti. La provincia più colpita da quest’ultima malattia è quella di Ascoli Piceno (24,1%), cui fanno seguito Fermo (24%), Macerata e Ancona (entrambe al 23,9%) e Pesaro e Urbino (23,1%). Per rispondere alla domanda di cure e assistenza arrivano dal Fermano le notizie più recenti: l’inaugurazione di una Rsa (Residenza sanitaria assistita) a Petritoli e un reparto di lungodegenza post-acuzie attivata nel presidio ospedaliero dell’Inrca (Istituto nazionale di ricerca cura anziani a carattere scientifico) di Fermo per complessivi venti posti-letto.
Sul fronte ospedaliero interventi di ristrutturazione e innovazione tecnologica sono stati realizzati negli ospedali di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto. I lavori eseguiti nel nosocomio del capoluogo piceno comprendono il nuovo blocco operatorio con cinque nuove sale, l’unità farmaci antiblastici, la nuova centrale termica e frigorifera, la nuova sede dell’anagrafe assistiti. A San Benedetto, invece, sono stati completamente rinnovati il punto nascita (tre sale parto di cui una utilizzabile come sala operatoria di emergenza e una attrezzata anche per il travaglio e/o il parto in acqua) e la “stroke unit”, l’unità operativa di neurologia ad oggi la più grande delle Marche e parte integrante di un consorzio europeo che studia una malattia genetica molto frequente: l’arteriopatia cerebrale autosomico dominante con infarti sottocorticali e leucoencefalopatia. Attivati, inoltre, ulteriori posti-letto in geriatria (20) e in lungodegenza (18). Nel frattempo sono state gettate le basi per dare corpo al nuovo ospedale pediatrico Salesi nell’area dove è ubicato il nosocomio regionale a Torrette di Ancona e per addivenire alla realizzazione dell’ospedale Marche nord con project financing che ingloberà le strutture di Pesaro e Fano. L’area individuata si trova in località Fosso Sejore, posta a metà strada tra le due città. Sarà al servizio dell’intera provincia di Pesaro e Urbino con 512 posti-letto, 16 sale operatorie e 3 sale di day surgery. Avviati anche i lavori per il nuovo ospedale di Fermo, mentre è prevista un’analoga operazione per Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto e Macerata. Si procederà, inoltre, all’assunzione di nuovo personale – medici, infermieri e operatori sanitari – e di tecnici per consentire il funzionamento dei macchinari in orari prolungati per ridurre le liste d’attesa. “Del resto – ha sottolineato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – nel nostro territorio vi è la maggiore presenza di Tac e per farle lavorare di più bisogna assumere”. Ai servizi sociali, infine, sono stati riservati un milione e 80 mila euro per il sostegno alle famiglie delle persone con problemi psichiatrici e 600 mila euro per prorogare, a tutto il 2016, i progetti personalizzati di vita indipendente rivolti a persone affette da gravi disabilità motorie.