Una simpatica amica mi ha messaggiato una serie di consigli per mantenersi giovani, ignorando che a me ormai servono quelli per ringiovanire. Vabbe’ non sottilizziamo. Comunque tra i più interessanti, quello di “ridere molte volte, per molto tempo e fragorosamente”. Ora vorrei chiedere all’amica dove trovare oggi uno straccio di motivo, non dico per ridere fragorosamente, ma anche solo per sorridere. Beh eureka! Io l’ho trovato quando a un serioso convegno di alta cultura ho raccontato di quel contadino molto ricco che manda il figlio a studiare in una prestigiosa università. “Tutto ok – annuncia lo studente appena iniziate le lezioni – però sai papà, mi sento un po’ imbarazzato perché tutti vanno all’università con il tram e io con la mercedes”. Immediata la replica del premuroso genitore: “Non ti preoccupare, pensa solo a studiare e a dare gli esami, e papà ti comprerà anche un tram”. Amore di padre. Ieri poi ho rischiato anche di ridere fragorosamente ascoltando da un conduttore radiofonico che spadellare in cucina favorirebbe l’intelligenza. Fosse vero dovrei capire meno di una zappa dal momento che io in cucina non distinguo una lasagna da un ossobuco. In proposito Benedetta Parodi, al pari di Antonella Clerici, continua imperterrita con gli inviti a cucinare leccornie e gozzovigliare. E ci ha scritto pure un libro, anzi due: prima Cotto e mangiato, adesso Mettiamoci a cucinare. Detto tra noi, molte famiglie gradirebbero vedersi recapitare il carrello colmo con la spesa piuttosto che un libro di consigli, che non riempie lo stomaco né fa ridere fragorosamente. Sempre in tema di sorrisi, penso alla storia incredibile di Carina Melchior, la ragazza che non voleva morire. Ventenne danese, è rimasta aggrappata alla vita con le unghie e con i denti dopo un devastante incidente stradale. Proprio mentre i medici stavano per staccare la spina ed espiantare gli organi con il consenso dei familiari, la ragazza ha aperto gli occhi e ha sorriso. Carina oggi è in fase di completo recupero, cammina, parla e per il futuro ha le idee chiarissime: “Voglio fare la graphic designer e tornare a montare il mio cavallo Mathilda, come si deve”. Meditate, dottori. Meditate sul caso. La grinta di Carina mi rammenta lo studente universitario che di recente ha scritto a Italians per sapere “cosa deve fare un giovane come me che si trova senza futuro a causa di una classe politica incapace e corrotta”. Risposta secca dell’esperto: “Io sono fiducioso perché sarete voi ragazzi a cambiare l’Italia. Peggio di noi, francamente, è difficile fare”. Certo, ma occorre la determinazione di Carina, la ragazza che non voleva morire.
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