La Porziuncola di Assisi

La Porziuncola veniva considerata, da san Francesco d’Assisi, un pezzo di paradiso in terra o porta del cielo. La tradizione vuole che venisse edificata nel IV secolo da eremiti provenienti dalla Palestina. Si chiamava in latino Portiuncula, piccola particella di terra. Nel 516 venne presa in possesso da san Benedetto per i suoi monaci. In seguito, all’inizio del XIII secolo, la piccola chiesa, ormai malridotta e semi abbandonata, fu donata al Poverello di Assisi il quale, dopo aver sentito nel 1205 il crocifisso di san Damiano dirgli distintamente per tre volte: “Francesco, va e ripara la mia casa che è in rovina” andò e la restaurò, facendola diventare il suo luogo preferito.

Da allora si trasformò in protoconvento, ossia primo convento dei francescani. Il giovane convertito di Assisi, già mercante di stoffa, non comprese subito che l’accorato appello del Crocifisso si riferisse a tutta la chiesa. Tuttavia quel luogo ben presto divenne teatro di eventi che non solo segnarono la sua vita, ma resero la Porziuncola il più importante luogo della spiritualità francescana.

Elenco alcune peculiarità che hanno dato celebrità a quella chiesetta. Lì Francesco spesso amava sostare in preghiera; lì nel 1208, durante una messa, ricevette l’ispirazione di uscire nel mondo e privarsi di tutto per predicare il vangelo; lì, nel 1211 accolse e vestì con l’abito monastico la concittadina Chiara; lì ebbe luogo il noto Capitolo delle stuoie; da lì inviò i primi frati in Europa e in Marocco ad annunciare il vangelo e la pace; lì il 2 agosto 1216 proclamò il cosiddetto perdono d’Assisi. Infine, lì Francesco la sera del 3 ottobre 1226 rese la sua anima a Dio all’età di 44 anni.

La Porziuncola si trova all’interno della basilica di Santa Maria degli Angeli. Questa è stata costruita per volere del pa-pa san Pio V (1566-1572), al fine di cu-stodire le cappelle della Porziuncola, del Transito (luogo dove morì il santo, ndr), del Roseto e altri luoghi resi sacri dalla memoria di san Francesco. Per la nobile funzione che svolge, potremmo definirla uno scrigno che custodisce reliquie di inestimabile valore. Ma la cosa che più di ogni altra ha reso famosa nel mondo la Porziuncola, è l’indulgenza plenaria, detta anche perdono d’Assisi.

Molti documenti riportano l’episodio che sta all’origine della speciale indulgenza. Io ho scelto quello del frate minore Francesco Bartoli, redatto nella prima metà del XIV secolo: “Trattato sull’indulgenza di Santa Maria della Porziuncola”. L’autore ci tiene a dire di aver attinto da fonti precedenti. Ecco il brano che ci interessa più da vicino:

“Stando san Francesco nella cella, che era nel giardino accanto alla chiesa di Santa Maria, e vegliando in preghiera nella notte, ecco satana che venne e gli disse: Francesco, perché vuoi morire prima del tempo? O ignori che dormire è l’alimento principale per il corpo? Perché stai facendo altro? Perché dunque ti punisci con veglie e preghiere? Allora san Francesco uscì dalla cella spogliato dalla veste e entrò nel bosco attraverso una siepe grossa e serrata, consegnando il suo corpo ai rovi e alle spine. E disse: Inestimabilmente è meglio per me conoscere la passione del Signore, piuttosto che cedere alle seduzioni del nemico. Quando il corpo fu insanguinato, sopravvenne una grande luce, apparvero numerosissime e bellissime rose bianche e rosse dal mirabile profumo e assieme allo splendore vi fu una moltitudine di angeli sia nella chiesa che presso di essa. E allora gli angeli dissero a san Francesco: Vai velocemente in chiesa dal Salvatore e dalla madre sua. Giunto in Porziuncola Francesco vede, immersi nella luce, Gesù e Maria, che gli chiedono: Francesco, tu sei degno di grandi cose, chiedi ciò che vuoi e lo otterrai. Francesco chiede: Io voglio che chiunque pentito e assolto da un sacerdote venga qui alla Porziuncola, ottenga l’indulgenza plenaria di tutti i peccati. Il Signore, allora, gli dice: Quello che tu chiedi è grande, ma di cose ancor più grandi tu sei degno. Vai dal mio vicario in terra e fatti approvare quello che io ti ho già concesso. E Francesco si presentò subito dal pontefice, Onorio III, che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: Per quanti anni vuoi questa indulgenza? Francesco scattando rispose: Padre santo, non domando anni, ma anime. E tutto contento si avviò verso la porta, ma il pontefice lo richiamò: Come, non vuoi nessun documento? E Francesco: Santo padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, egli penserà a manifestare l’opera sua. Io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la santissima vergine Maria, Cristo il notaio e gli angeli i testimoni. Il due di agosto del 1216, presenti tutti i vescovi dell’Umbria, Francesco dal pulpito della Porziuncola disse tra le lacrime alla folla convenuta: Fratelli miei, io vi voglio mandare tutti in Paradiso, questa è la porta del cielo”.

Brevi note sulla basilica della Ma-donna degli Angeli. Il progetto è dell’architetto Galeazzo Alessi. È a croce latina. Lunga 126 metri, larga 65 e alta 75. L’interno si presenta a tre navate. Lo stile architettonico è volutamente essenziale e semplice per far risaltare la Porziuncola.

La facciata attuale è stata realizzata nel 1930 su progetto di Cesare Bazzani. Nello stesso anno alla sua sommità venne posta la statua in bronzo dorato della Vergine degli Angeli dello scultore Colasanti.

Dimenticavo una notizia curiosa. Non tutti sapranno che la città di Los Angeles deve il suo nome alla basilica di Santa Maria degli Angeli.          lancid@tiscali.it