I destinatari sono i lavoratori dipendentiche hanno perso l’impiego e che hanno cumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro e almeno 30 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi
Dopo il varo del contratto a tutele crescenti arriva, con lo scopo di allargare la platea dei destinatari, la nuova indennità destinata a chi il lavoro lo perde. Infatti, dal 1° maggio (giorno carico di significati) entrerà in vigore la cosiddetta Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) che sarà destinata nel giro di un paio d’anni a divenire l’ammortizzatore sociale unico per tutti i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro. I destinatari della Naspi sono i lavoratori dipendenti che hanno perso l’impiego e che hanno cumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro e almeno 30 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi. La base retributiva della Naspi sono gli ultimi 4 anni di impiego (anche non continuativo) rapportati alle settimane contributive (moltiplicati per il coefficiente 4.33). Nel caso di retribuzione mensile fino a 1.195 euro l’indennità mensile è pari al 75% della retribuzione stessa; oltre questa cifra, scatta un differenziale aggiuntivo del 25% entro un tetto massimo di 1.300 euro.
Dopo i primi 4 mesi di fruizione, la Naspi viene ridotta del 3% al mese e la durata prevista è di un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive degli ultimi 4 anni di lavoro ‘(dal 2017 la durata massima diverrà pari a 18 mesi).
L’erogazione della Naspi è condizionata alla partecipazione del disoccupato ad iniziative di attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale. Accanto a ciò, viene introdotto in via sperimentale, per quest’anno, l’Asdi (assegno di disoccupazione) che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità (più figli minori, prossimità alla pensione, eccetera). La durata dell’assegno, che sarà pari al 75% della retribuzione Naspi, è di 6 mesi e verrà erogato fino a esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito. Inoltre c’è la DisCol, cioè l’indennità di disoccupazione per i co.co.pro. (iscritti alla gestione separata Inps) che perdono il lavoro. Vale per chi ha tre mesi di contributi dal gennaio dell’ultimo anno di lavoro ed un mese nell’ultimo anno solare. È rapportata al reddito e l’importo è graduato come per la Naspi, con tetto massimo di 1.300 euro e un taglio mensile del 3% a partire dal quinto mese di erogazione. La durata è pari alla metà delle mensilità contributive versate fino a un massimo di 6 mesi. Anche questa indennità è condizionata alla partecipazione a iniziative di politiche attive. Il sussidio di disoccupazione assegnato ai lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro, può essere fruito anche per intero, in un’unica soluzione, da quei lavoratori che intendono intraprendere una nuova attività di lavoro autonomo, avviare un’impresa individuale oppure sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa. Per ottenere la Naspi in anticipo, in unica soluzione, occorre presentare una domanda telematica da trasmettere all’Inps entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.
Non resta che augurarsi che siano pochi gli abruzzesi a dover ricorrere a tali indennizzi, perché ciò significherebbe che tanti rimangono con merito e serenità al proprio posto di lavoro.
Per quesiti, pareri ed approfondimenti: fquarch@tin.it