LA MODA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Pesanti le ricadute della pandemia da Coronavirus anche per il mondo della moda. Tra eventi cancellati, blocco degli ordini, produzioni interrotte, il fashion system ha fatto fronte comune e si è mobilitato contro il Covid 19. È stata una gara di solidarietà tra le aziende del made in Italy per arginare il più possibile gli effetti del contagio e supportare il personale sanitario. Tanti i brand in prima linea tra riconversioni industriali e donazioni.

Giorgio Armani ha trasformato gli stabilimenti produttivi italiani per confezionare camici monouso destinati alla protezione individuale di medici e infermieri. Il Gruppo, inoltre, ha donato complessivamente 2 milioni di euro a favore di Protezione Civile e degli Ospedali Sacco, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma, di Bergamo, di Piacenza e della Versilia. Gucci, griffe del gruppo francese Kering, ha affiancato alle importanti donazioni al Dipartimento della Protezione Civile e al Fondo di risposta alla solidarietà Covid 19 dell’OMS, la produzione di 1.100.000 mascherine chirurgiche e 55mila tute mediche alla Regione Toscana. Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza Corona-virus, ha reso noto che “180 aziende della Camera della moda si sono messe insieme ed hanno creato due filiere per produrre due milioni al giorno di mascherine”. Tra queste, anche Fendi, Ferragamo, Celine, Valentino, Serapian Richemont. Miuccia Prada e suo marito Patrizio Bertelli, oltre a produrre 80mila camici e 110mila mascherine nello stabilimento di Montone (Perugia), hanno donato due postazioni complete di terapia intensiva e rianimazione agli ospedali milanesi Buzzi, Sacco e San Raffaele.

Mobilitazione anche sul fronte internazionale. Il gruppo svedese di fast fashion H&M si è da subito adoperata per fornire agli ospedali di tutto il mondo dispositivi di protezione individuale. Per aiutare a contrastare gli effetti diffusi della pandemia, il brand ha organizzato la sua catena di fornitura e distribuzione per rifornire gli ospedali e gli operatori sanitari. In Spagna, per sopperire alla carenza di materiale medico e per ringraziare lo straordinario sforzo che stanno compiendo tutte le persone che fanno parte delle équipe mediche, il colosso della moda Mango ha donato 2 milioni di mascherine. Altro settore che si è reinventato è quello della cosmetica. Il gruppo del lusso LVMH (Louis Vuitton, Moët, Hennessy) ha sostenuto la sanità francese fabbricando gel idroalcolico per le mani nelle catene produttive di profumi e cosmetici Dior, Guerlain e Givenchy. Anche Bulgari ha realizzato boccette di gel donate alle istituzioni italiane con il supporto del partner di fragranze ICR (Industrie Cosmetiche Riunite, Lodi). Un sistema che ha saputo reinventarsi in nome della solidarietà per sostenere gli stati di appartenenza e la popolazione.