LA MISERICORDIA FATTA TENDA

TRENTASEIESIMA TENDOPOLI
By Catia Di Luigi
Pubblicato il 3 Settembre 2016

Sulle note di “Soy pasionista, soy de la cruz” partono i primi abbracci, qualche lacrimuccia ma anche la promessa di ritrovarsi il prossimo anno per continuare a scrivere la storia della Tendopoli, che ha richiamato anche quest’anno centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia e anche un gruppo di venezuelani e colombiani. Sì perché la Tendopoli da ben venti anni ha varcato i confini del Venezuela, da sette quelli della Colombia e da un anno quelli di Panama.

La 36a Tendopoli con il tema “La misericordia si è fatta tenda”, ha portato i ragazzi a riflettere, in questo giubileo straordinario, sul perdono. “Misericordia è amare la carne con il cuore di Dio – ha spiegato padre Francesco Cordeschi, ideatore ed anima della Tendopoli – e amare Dio con cuore di carne.I ragazzi hanno sperimentato insieme che Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia”.

A dare il via ufficiale, com’è tradizione, il padre regionale dei passionisti Dario Di Giosia, il rettore del santuario Natale Panetta e l’arrivo della Fiaccola della speranza, accesa dal cardinale Angelo Sodano a Rocca di Mezzo, luogo da cui è partita. La Fiaccola, portata in staffetta da un gruppo di podisti di Montorio al Vomano, ha attraversato Cavalletto, Monticchio e Onna dove ha fatto sosta nella chiesa recentemente riaperta al culto dopo la distruzione del terremoto. Da qui è ripartita per Paganica e passando per Camarda e Assergi, è arrivata a San Pietro della Ienca nel santuario dedicato a Giovanni Paolo II. Infine, attraverso le Capannelle è arrivata Montorio e da qui al santuario di san Gabriele dove ad attenderla, oltre ai tendopolisti, c’erano il sindaco di Isola Roberto Di Marco, il vicesindaco di Colledara Gesidio Frale e l’assessore del comune di Montorio Angela Di Giammarco.

Tante emozioni tutte concentrate in soli cinque giorni: l’incontro con padre Roberto Cecconi, professore presso l’Istituto Teologico di Ancona, che ha introdotto il tema della misericordia. E poi l’incontro con monsignor Paolo Girardi, vicario generale della diocesi di Poggio Mirteto, che ha invitato i ragazzi a celebrare degnamente l’eucaristia in chiesa e ad applicarla poi nei luoghi dello studio, del lavoro e del divertimento. La toccante testimonianza di Angela Calcagno, passata da una setta religiosa che le aveva ordinato di uccidere Chiara Amirante fondatrice di “Nuovi orizzonti”, alla chiesa attraverso il perdono di Dio. Infine quello con la giornalista e scrittrice musulmana Asmae Dachan, che ha raccontato ai ragazzi della drammatica guerra che da sei anni sta martoriando la Siria. “Ho vissuto sulla mia pelle la paura di quelle persone. Ho sentito il rumore delle bombe. Così al mio ritorno in Italia ho creato un’associazione umanitaria che si raccorda con le associazioni che lavorano sul confine siriano. Raccogliamo ambulanze rottamate, le rimettiamo a nuovo e le carichiamo di farmaci. Siamo dei tramite, dei ponti. Abbiamo deciso di sostenere poi i bambini negli orfanotrofi e le scuole temporanee sia sul confine turco che all’interno del confine siriano”.

A chiudere la kermesse, la festa dei giovani con la messa presieduta dal segretario di stato di papa Francesco, il cardinale Pietro Parolin, che ha esortato i ragazzi a lasciarsi avvolgere dalla misericordia di Dio per trovare “la felicità vera che nessuno potrà sottrarvi. Non tornate alla vostra routine quotidiana senza che queste giornate lascino una traccia. Lasciatevi toccare dalla misericordia di Dio senza limiti per diventare a vostra volta apostoli della misericordia mediante le opere, le parole e la preghiera nel nostro mondo ferito dall’egoismo, dall’odio e da tanta disperazione”. E poi, come tradizione vuole, la foto ricordo davanti all’antico santuario, seguita da un lungo valzer di canti.

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