LA FIGLIA OSCURA

By Teodora Poeta
Pubblicato il 9 Aprile 2022

Tratto da un romanzo di Elena Ferrante, esce al cinema il 7 aprile La figlia oscura, diretto da Maggie Gyllenhaal per la prima volta dietro la macchina da presa, che ha ottenuto tre candidature al premio oscar, è stato premiato al Festival di Venezia e ha avuto due candidature ai Golden Globes. Leda Caruso è una docente universitaria americana di Letteratura italiana, in vacanza in una località di mare vicino a Corinto. Sulla spiaggia dove va ogni giorno arriva, come un uragano, una numerosa e rumorosa famiglia di Queens che ha origini greche e probabilmente qualche legame con la malavita organizzata. Dopo la reazione di fastidio iniziale, Leda comincia a osservare con interesse Nina, la giovane madre che fa parte del gruppo degli “invasori”, e il rapporto fra Nina e la sua bambina riporta alla memoria della docente la propria relazione con le due figlie, ormai ventenni, quando erano ancora piccole. Una relazione complessa e per certi versi conflittuale che è venuta inevitabilmente a cozzare con il legittimo desiderio di Leda, brillante linguista, di avere una carriera nel mondo dell’accademia. L’attrice Maggie Gyllenhaal, alla sua prima prova come sceneggiatrice e regista di un lungometraggio per il cinema, così come Elena Ferrante nel romanzo La figlia oscura su cui è basato questo film, tocca un tema tabù, soprattutto in Italia, correndo il rischio del rifiuto da parte del pubblico già affrontato, ad esempio, da un libro e un film come Quando la notte: il racconto dei sentimenti conflittuali di una madre verso la propria progenie, e in particolare verso le proprie figlie femmine, che è raramente affrontato dalla letteratura e dal cinema proprio perché suscita una reazione di rifiuto e di condanna senza appello.

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