LA VERA DIGNITÀ DELL’UOMO

E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò! È una citazione del libro della Genesi (1,27) dalla quale ho deciso di ripartire, caro amico/amica, per proseguire con te e per te l’approfondimento del Catechismo dei Giovani (YouCat). Dopo aver ripercorso i sacramenti, penso sia necessario confrontarsi su una domanda, spesso assillante, anche se talvolta sembra che  molti non vogliano pensarci.

Che senso ha la nostra vita? Cosa intendiamo per “dignità della persona” e “da dove ci deriva questa dignità”? Vivere  non è tirare a campare riempiendo il tempo con ciò che ci piace magari rimpiangendo ciò che ci piacerebbe fare veramente o che non riusciamo a raggiungere e, tanto meno, ad ottenere. Vivere è anzitutto sentire di essere chiamati all’esistenza e, grazie alla fede e ai sacramenti, scoprire che, prima ancora dei nostri propositi, dei sogni e dei progetti personali, c’è Qualcuno che ha avuto fiducia in noi, certo attraverso chi ci ha generato alla vita, e ci rende “figli di Dio”! (YC 279). Abbiamo già riflettuto abbastanza su come, attraverso i sacramenti, Dio ci doni la capacità di compiere il bene che desideriamo, suscitando in ciascuno di noi desideri apparentemente impossibili, trasformandoli in forze interiori che motivano e sollecitano all’impegno.

Ogni giovane è chiamato a scoprire personalmente il vero valore di se stesso: prima ancora di pensare alle qualità fisiche, all’intelligenza, alle capacità, mi riferisco alla dignità propria di ogni persona! Infatti, ogni uomo fin dal concepimento nel seno materno ha una dignità inviolabile, perché Dio fin dall’eternità lo ha voluto, amato, creato, predestinato alla redenzione e alla beatitudine eterna (YC 280). Il fondamento della nostra dignità è Dio! Caro amico/a che stai leggendo, rifletti un attimo: se la dignità scaturisse esclusivamente dai successi e dalle prestazioni dei singoli uomini, i deboli, i malati e coloro che sono privi di forze allora non avrebbero alcuna dignità? I cristiani, al contrario credono che la dignità umana derivi in primo luogo da Dio creatore: egli guarda ogni singolo uomo e lo ama come se si trattasse dell’unica creatura al mondo.

Poiché Dio ha rivolto il suo sguardo anche sulla più piccola delle creature, essa possiede una dignità infinita che non può essere in alcun modo distrutta da nessun uomo. E, aggiunge papa Benedetto XVI, “dove scompare Dio, l’uomo non diventa più grande; perde anzi la dignità divina, perde lo splendore di Dio sul suo volto. Alla fine risulta solo il prodotto di un’evoluzione cieca e, come tale, può essere usato e abusato. E’ proprio quanto l’esperienza di questa nostra epoca ha confermato”. Mi permetto di insistere nel voler chiarire come tutto ciò, lungi da essere una riflessione filosofica poiché è una evidenza della fede! E tu cosa pensi a riguardo? Per questo ti ricordo che papa Francesco, in vista del Sinodo 2018, ha indirizzato ai giovani una lettera (13 gennaio 2017) per stimolare una riflessione su I giovani, la fede e il discernimento vocazionale ed attende delle risposte proprio dagli stessi giovani per avere contributi di prima mano nei lavori del Sinodo. “Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione – ha scritto papa Francesco – perché vi porto nel cuore.” Cerca la “lettera del papa ai giovani” e lasciati coinvolgere in questa avventura: riflettere sul senso della vita, riscoprire il valore della fede, ricercare il principio su cui continuare a sognare e a costruire il proprio futuro… significa dare senso pieno alla propria dignità personale e trovare, incontrare Dio come partner di un dialogo.

È un’avventura straordinaria! È quanto sperimentarono gli apostoli che incontrarono il Maestro sentendosi da lui chiamati o i discepoli che lo seguirono per curiosità o affascinati da quanto diceva e da come viveva Gesù di Nazareth. Un’ultima informazione: è possibile reperire il questionario proposto in preparazione al  Sinodo sul sito della diocesi (www.diocesiteramoatri.it) e puoi inviare le risposte entro e non oltre il 30 giugno prossimo indicando solo il nome di battesimo e l’età, o al parroco o al mio indirizzo mail. Sentiti interpellato/a da papa Francesco: ha già mostrato concretamente come ci tiene a coinvolgere i giovani.