LA DIGNITÀ DELLA MORTE
Questa pandemia causata da un piccolissimo e invisibile virus ha seminato sconforto, sofferenza e ha causato migliaia di vittime, soprattutto tra le persone anziane. Bare e urne cinerarie da far venire i brividi. Numeri, tanti numeri, ma nessuno che abbia parlato della dignità della morte. Perché? Corrado (Perugia)
La morte è l’unica certezza che abbiamo nella vita! Il suo carattere inesorabile e inevitabile introduce nella vita umana una spaccatura così radicale da impedire ad alcune persone di vivere serenamente. Se poi il morire è causato da un agente esterno come un virus allora il dramma è ancora più insopportabile.
Per noi cristiani la morte è un evento decisivo perché ci introduce nella vita di comunione con il nostro Dio. È necessario, allora, creare, accanto alla cultura della vita, una morale della dignità del morire.
Perché ciò possa avvenire è necessario:
La vita ha sempre valore anche e soprattutto nelle situazioni di precarietà biologica, come può essere una pandemia.
Propagare in forma coerente il principio morale di umanizzare la morte. Integrare il morire in un progetto di vita che abbia il suo fondamento nella realtà e non in un idealismo senza senso.
Approfondire la relazione tra vita e libertà a partire dal principio cristiano della gratuità. Il vivere, come il morire, appartengono alla categoria del dono. In una parola l’uomo è una creatura in relazione di comunione con il Creatore.
In concreto l’opera del cristiano deve essere a servizio della vita. Servizio che ha una triplice dimensione: servizio alla verità, che vuol dire promuovere un morire con dignità, l’assistenza medica adeguata e proporzionata e rendere umano il morire.
Servizio alla carità: promuovere il significato che la fede dà al vivere e al morire, che è un vivere e un morire in Cristo.
Servizio alla cultura: favorire una cultura del morire umano, che scaturisca dalla fede nel mistero pasquale di Cristo. baldinic@hotmail.com