LA CHIESA è COMPATIBILE CON LA DEMOCRAZIA?

By Luciano Temperilli
Pubblicato il 28 Febbraio 2015

Salve, vorrei chiederle cortesemente di dare risposta a un interrogativo antico e nello stesso tempo attuale: la chiesa cattolica è compatibile con la democrazia? Per carità, la chiesa ha tutto il diritto democratico di dire la sua riguardo ai problemi etico-sociali, però non è pensabile e democratico che imponga soluzioni legislative conformi alla morale cristiana. Nessuno dovrebbe imporre la propria verità, si sa la democrazia è necessariamente relativistica di conseguenza mette in discussione, anzi nega l’esistenza di verità assolute di cui invece la chiesa ne fa il suo vessillo. Grazie. 1990 

Mi ha sorpreso un po’ la tua domanda, all’inizio. Poi riflettendo bene mi è parso di capire che esponi il timore che le prese di posizione o la visone della chiesa su problemi etici sensibili possano imporre delle leggi secondo la visione della chiesa stessa. Ma questo non sta accadendo. Si sono fatte leggi, nel parlamento italiano, ben contrarie alla visione della chiesa: dall’aborto alle pillole anticoncezionali (o abortive secondo i punti di vista), alla fecondazione eterologa. Questo perché il nostro mondo occidentale, dopo tanto tempo e tante lotte, sta riuscendo sempre più a distinguere il posto della chiesa in una democrazia. Le leggi si fanno in parlamento secondo le maggioranze che si creano. Chiaro che ogni legge ha come un retroterra di incontri e di scontri, non solo tra maggioranza e minoranza, ma anche tra le diverse visioni della vita. E, in questo dibattito, ogni minoranza tenta, democraticamente, di diventare maggioranza per i progetti e le idee che esprime. Basta vedere quanto è successo in  questi ultimi venti trent’anni per vedere come le culture minoritarie sono diventate maggioranza. Esempio, sull’aborto, sulla fecondazione, eccetera. Maggioranze che evolvono, si rigirano, si capovolgono secondo lo spirito dei tempi. In questo movimento c’è certamente anche la chiesa. La sua visione dell’uomo, la sua antropologia, anni fa era la visione comune delle persone. Ora, su influsso di vari fattori, è una delle visoni dell’uomo, è forse addirittura minoritaria. Ma questo non significa che non deve poter esporre, come riconosci anche tu, la propria opinione sulle materie di interesse morale e sociale o che debba essere condannata per la sua visione delle cose “retrograda”, come si dice. Dopo Charly Hebdo credo che la libertà di espressione merita un approfondimento che vale per tutti, non solo per i sarcastici.

Io credo, invece, che si sta delineando una mentalità che vuole far tacere, in nome di un laicismo estremo, lo stesso diritto all’espressione della chiesa stessa. La recente polemica sul presepio ne è, in qualche modo, una testimonianza, insieme alla discussione sul “gender” e tante altre cose che non piacciono al pensiero oggi dominante che, pur nelle sue variabili, vuole presentarsi come la visione unica sull’uomo. Insomma anche il relativismo può diventare un dogma. La chiesa vuole poter esprimere il suo pensiero venendo incontro all’uomo non per imporre leggi, ma per fare incontrare Cristo. E questo si fa, sottolinea papa Francesco, soprattutto con la testimonianza della vita. La bellezza della fede non si trasmette per proselitismo (questo non significa che non si debba “annunciare” il vangelo) ma per attrazione, per la bellezza della vita dei testimoni. Il comportamento morale è la conseguenza di aver incontrato Cristo, non la premessa. Almeno oggi. Una volta forse.

“Le verità assolute”, come dici tu, sono soltanto una relazione di amore con il Cristo: se l’hai incontrato, se ci credi, allora diventa essenziale rispondere sullo stesso tono. I credenti vogliono solo la libertà di vivere e di esprimere la loro fede senza, per questo, essere tacciati da “crociati”, da “intolleranti”, da”oscurantisti”. Chi la pensa così ha perso il gusto del dialogo o anche del dibattito forte che sono l’anima della democrazia. Si creano “demoni” per giustificare l’intolleranza. E allora la democrazia è solo una parvenza.           temperlu@libero.it

 

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