LA CHIESA CATTOLICA e APOSTOLICA

CARI AMICI, completiamo la nostra riflessione sulla chiesa, chiedendoci: perché la chiesa si chiama cattolica? (YC 133). L’aggettivo cattolico significa universale. La chiesa è cattolica perché Cristo l’ha chiamata a professare tutta la fede, a conservare tutti i sacramenti, ad amministrarli e ad annunziare a tutti la lieta novella; egli l’ha mandata a tutti i popoli. Come Gesù Cristo ha rivelato l’amore di Dio Padre per tutti gli uomini e a ciascuno ha annunziato la salvezza, pur nel limite storico e geografico della sua nascita e della sua vita in Palestina. Prima di tornare al Padre ha affidato agli apostoli la missione di andare nel mondo intero per portare ovunque la sua parola e amministrare i sacramenti.

Leggiamo quanto scrive l’evangelista Matteo: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,19-20). Anche se questa dimensione universale non è compiuta, l’impegno e la responsabilità dei discepoli di Gesù rimangono sempre da attuare, riconoscendo tutto ciò che ci unisce con la fede e con il comune battesimo. Papa Francesco e il patriarca Bartolomeo ce lo hanno ricordato in occasione della visita del santo padre in Turchia, lo scorso novembre. La cattolicità della chiesa è radicata proprio nella fede e nella presa di coscienza dell’unità in Cristo, unico salvatore dell’umanità.

Questo “vangelo di gioia” mantiene vivi il movimento missionario, il dialogo ecumenico, il riconoscimento degli ebrei come fratelli maggiori, l’incontro con le religioni non cristiane, i viaggi apostolici del successore di Pietro: è la concreta testimonianza della tensione della chiesa cattolica tra il già, che Cristo ha realizzato con la sua presenza storica nel mistero della salvezza, e il non ancora, che sarà definitivo nell’attesa della sua venuta. Per questo la chiesa non deve mai accontentarsi della schiera di coloro che ha già raggiunto, e dire che gli altri stanno bene così: i musulmani, gli induisti eccetera. Essa non può ritirarsi comodamente nei limiti del proprio ambiente. È incaricata della sollecitudine universale, deve preoccuparsi di tutti e per tutti (Benedetto XVI).

Perché la chiesa si chiama apostolica? (YC 137). Perché fondata dagli apostoli, chiamati tutti da Gesù, come attestano i vangeli, suoi diretti collaboratori, testimoni oculari della sua vita, passione, morte e risurrezione. Ad essi il Signore ha promesso e ha donato lo Spirito Santo. Con un mandato particolare affidato a Pietro, primo tra gli apostoli. Dopo la Pentecoste, essi da Gerusalemme sono andati nel mondo allora conosciuto fondando comunità cristiane (chiese) e istituendo gli anziani o presbiteri, ai quali hanno affidato non solo la responsabilità di guida della comunità, ma anche la missione che avevano ricevuto dal Signore e il loro insegnamento. È quanto ci viene descritto sia negli Atti degli apostoli, come nelle lettere di san Paolo.

I successori degli apostoli sono stati designati con il nome di vescovi. Così ogni diocesi, o chiesa particolare, è affidata alla responsabilità e guida spirituale, pastorale e giuridica di un vescovo che, nominato dal papa, assume la sua missione durante la celebrazione dell’eucaristia, mediante il rito dell’ordinazione, che prevede la lettura del mandato pontificio, l’imposizione delle mani, la preghiera di consacrazione, la presidenza dell’eucaristia: una liturgia che evidenzia la successione apostolica.

Essa indica non solo una missione che si trasmette dal vescovo che presiede l’ordinazione di un altro vescovo, ma anche la fedeltà alla tradizione degli apostoli e al loro insegnamento. La parola di Dio, la tradizione e il magistero della chiesa costituiscono il tesoro della fede di cui ogni vescovo, in comunione con il papa, deve custodire, approfondire e annunziare all’umanità.

CARI AMICI, abbiamo così riscoperto il volto della chiesa attraverso le sue caratteristiche fondamentali che professiamo nel Credo. Riflettiamo e preghiamo per il papa e per tutti i vescovi perché siano pastori e guide sapienti della chiesa per il bene dell’umanità.