Singer Sargent, non fu soltanto un grande ritrattista ma anche un antesignano degli stylist di moda. Pittore americano (ma nato a Firenze) noto per i magnifici ritratti dei personaggi più glamour del suo tempo, aveva l’abitudine di vestire e acconciare le personalità che poi ritraeva. Proprio come fanno gli stylist oggi. “Fashioned by Sargent”, la mostra che fino al 15 gennaio si potrà ammirare al Museo of Fine Arts di Boston e poi da febbraio alla Tate di Londra, approfondisce il rapporto dell’artista con i suoi clienti, spesso benestanti, e con i loro abiti.
Soprannominato da Auguste Rodin il “van Dyck del nostro tempo”, il potere di Sargent è anche quello di far emergere posizione sociale, professioni, identità di genere e nazionalità degli individui al centro del ritratto: “Non diceva loro soltanto dove sedersi e cosa mettere sullo sfondo, o magari come tenere le mani. Imponeva anche come vestirsi”, spiega la curatrice Erica Hirshler. In mostra circa 50 quadri commissionati all’artista morto nel 1925: tra questi Madame X del Metropolitan Museum of Art di New York che tanto scandalo fece quando fu esposto per la prima volta a Parigi e Lady Agnew of Lochnaw (National Galleries of Scotland), bellissima ma dalla malferma salute.