“Tra le altre proposte, tutte di qualità e meritevoli di attenzione, la candidatura di Ivrea si segnala per la capacità di mettere in rete le molteplici energie del territorio, di aprirsi alla dimensione internazionale, di proporsi come luogo dove si immagina il futuro del libro e della lettura». Questo si legge nella motivazione letta dal ministro della Cultura, Dario Franceschini. La città piemontese è stata scelta dalla giuria del premio tra le sette finaliste: Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Nola, Pistoia, Pescara e Pordenone. L’importante riconoscimento è andato nell’anno della sua istituzione, il 2020, a Chiari e a Vibo Valentia nel 2021. Riconosciute ad Ivrea “la straordinaria eredità culturale e tecnologica” capace di essere “ispirazione di una visione che può diventare un modello all’altezza dei nostri tempi”. Considerato il momento attuale che vede il rilancio dell’editoria grazie all’aumento dei lettori, l’auspicio è che la “Capitale italiana del libro” diventi un meccanismo virtuoso sull’esempio del successo ottenuto dal premio “Capitale della Cultura”.
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