IO… RESTO AL SUD
La misura Resto al Sud, istituita dal decreto Mezzo-giorno a sostegno dell’autoimprenditorialità giovanile, ha previsto un nuovo regime di aiuto per incoraggiare la costituzione di nuove imprese nelle regioni meno sviluppate e in transizione, cioè Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, da parte di giovani imprenditori. Le richieste di agevolazioni possono essere presentate dai soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni che siano in possesso, al momento della presentazione della domanda, dei seguenti requisiti:
- a) Siano residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, al momento della presentazione della domanda o vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni, o entro centoventi giorni se residenti all’estero, dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria;
- b) Non risultino già titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017 o beneficiari, nell’ultimo triennio, a decorrere dalla data di presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.
I soggetti di cui sopra possono presentare domanda di ammissione alle agevolazioni purché risultino già costituiti, al momento della presentazione della domanda e comunque successivamente alla data del 21 giugno 2017, o si costituiscano, entro sessanta giorni, o entro centoventi giorni in caso di residenza all’estero, dalla data di comunicazione del positivo esito dell’istruttoria, nelle seguenti forme giuridiche:
- a) Impresa individuale;
- b) Società, ivi incluse le società cooperative.
I soggetti risultati beneficiari delle agevolazioni devono mantenere la residenza nelle regioni di cui sopra per tutta la durata del finanziamento e non devono essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.
Le società possono essere costituite anche da soci persone fisiche che non abbiano i requisiti anagrafici richiesti dal regolamento, a condizione che la presenza di tali soggetti nella compagine societaria non sia superiore a un terzo, e che gli stessi non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con alcuno degli altri soggetti richiedenti.
I progetti imprenditoriali possono riguardare la produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria o la fornitura di servizi, mentre non è possibile richiedere gli aiuti per l’avvio di attività libero professionali e del commercio.
La realizzazione dei progetti deve essere ultimata entro 24 mesi dal provvedimento di concessione, salvo i casi in cui il soggetto gestore (Invitalia) accerti che il ritardo derivi da fatti o atti non imputabili al soggetto richiedente.
I finanziamenti sono concessi fino ad un massimo di 50mila euro, o di 50mila euro per ciascun socio nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, fino a un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.
Il finanziamento, a copertura del cento per cento delle spese ammissibili, è così articolato:
4a) 35% come contributo a fondo perduto erogato da Invitalia;
4b) 65% sotto forma di finanziamento bancario;
Il finanziamento bancario deve essere rimborsato entro otto anni dall’erogazione del finanziamento.
Sono ammissibili alle agevolazioni le spese per l’acquisto di beni e servizi rientranti nelle seguenti categorie:
4a) Opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del trenta per cento del programma di spesa;
4b) Macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;
4c) Programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
4d) Le spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata.