INCONTRI
La rubrica Conosci il Santuario? ci ha accompagnato per ben 15 uscite, all’interno dei luoghi e della storia santuario. Riteniamo siano maturi i tempi per una nuova rubrica Incontri, che ora ci faccia conoscere anche i suoi pellegrini.
La storia di oggi inizia in Sri Lanka, da dove, tanti anni fa, Sudath è partito venire in Italia per motivi di lavoro. Dopo anni di fatica, ha potuto finalmente far venire in Italia anche i suoi familiari.
Nilu è la figlia di Sudath, è arrivata nel 2005. È sposata con Nadun ed hanno una figlia, Nemaya, in età scolare. Con loro ci sono Camilla e Manju che spingono il carrozzino del piccolo Jaden e Rusiru e Malshani. Li incontro vicino la cripta di san Gabriele, dove si trova il presepe. Penso che siano pellegrini come tanti, e così illustro loro il presepe con alcune scene tratte dalle parabole del vangelo secondo Luca. Nemaya individua subito le scene che rappresentano le parabole. Poi illustro alcune figure di persone che hanno incarnato il vangelo e che sono in questo esemplari: don Oreste Benzi, Madre Teresa di Calcutta, don Pino Puglisi, Carlo Acutis, Chiara Corbella, e spiego che sono là come testimonianza di un vangelo che continua ad essere incarnato nella Chiesa anche del nostro tempo. È allora che Nadun mi dice: “Noi siamo buddhisti”.
Ogni anno, nel periodo natalizio, si rinnova la polemica sulle celebrazioni natalizie nelle scuole. C’è sempre qualcuno che pensa possano ferire la sensibilità di chi ha una religione diversa. Nadun e i suoi, invece, sono venuti a vedere il presepe del santuario. Sono quindi incuriosito.
Chiedo se posso far loro qualche domanda. È mamma Nilu a incaricarsi delle risposte.
Chi è Gesù per il buddhismo?
Nilu mi spiega che Gesù, per i buddhisti, è un maestro perché “Indica, a chi vuole seguirla, la via della salvezza”.
Questa risposta mi ricorda un libro scritto dal Dalai Lama Gyatso Tenzin: Incontro con Gesù. Una lettura buddhista del vangelo (edizioni Mondadori 2009) in cui, il leader spirituale del buddhismo, dopo aver letto il vangelo delle beatitudini, osserva che Gesù e Buddha hanno in comune l’aver seminato il risveglio spirituale e l’aver indicato la via della salvezza nell’amore compassionevole per il prossimo.
Esistono templi buddhisti in Italia? E dove si trova quello più vicino a voi?
“Noi viviamo a Torano. Il tempio più vicino è a Rieti. Non riusciamo ad andarci spesso, ma a casa preghiamo davanti ad una piccola statua del Buddha”.
Come mai Nemaya conosce così bene le parabole?
“Nemaya frequenta il corso di religione cattolica nella scuola primaria perché anche se siamo buddhisti, lei vive in Italia e deve conoscere anche la religione del posto per poter scegliere liberamente la sua fede quando sarà grande”.
Come mai conoscete questo Santuario?
“Il santuario ce lo ha fatto conoscere mio padre (Sudath, ndr) e noi, dal 2005, veniamo almeno una o due volte l’anno in questo luogo a pregare”.
Pregare?
“Quando abbiamo da chiedere una grazia, o quando dobbiamo ringraziare per qualcosa di bello, veniamo al Santuario. Oggi, ad esempio, siamo venuti a ringraziare per la nascita di Jaden”.
Il tempo passa, gli amici di Nilu e Nadun li stanno attendendo, e così arriva il momento dei saluti. Solo il tempo di una foto, quindi ci diamo appuntamento alla prossima visita al santuario di san Gabriele.