IN RAPPRESENTANZA DEI MATURANDI
Si chiamano Erika, Francesco e Mariano. Sono i tre giovani che lo scorso 16 maggio, a nome degli studenti dell’ultimo anno, hanno partecipato al veglia mariana internazionale dei giovani e alla benedizione delle penne con cui il vescovo Lorenzo Leuzzi ha inteso benedire i maturandi che quest’anno, a causa della pandemia da coronavirus, non hanno potuto partecipare alla tradizionale festa dei cento giorni. Francesco ed Erika frequentano l’Istituto Tecnico per Geometri a Roseto. Francesco è al quarto anno, Erika al quinto. Insieme condividevano l’incarico di Rappresentanti d’istituto. “Avevamo tanti progetti – dicono – ma, la sospensione delle lezioni ha permesso di realizzare ben poco. E poi alcuni piantavano grane rendendo difficile lavorare”. Mariano, invece, frequenta l’ultimo anno di Istituto alberghiero a Teramo, e non ha incarichi nel consiglio degli studenti.
Don Cristian Cavacchioli, parroco di Santa Maria in Cartecchio, ha chiesto a una docente di indicare qualcuno che potesse rappresentare i suoi colleghi dell’ultimo anno in quella che sarebbe stata una celebrazione a porte chiuse e la “prof” ha indicato lui.
Tutti e tre ritengono che dal momento del lockdown la scuola sia diventata più impegnativa. Francesco non ha esitazioni e afferma: “Da quando le lezioni sono online ho iniziato a studiare”. Il merito però non è del metodo ma del fatto che “siamo più controllati: se non presenti un lavoro o un compito sul computer si vede subito! Non si scappa…”.
Erika vede i lati positivi di questo nuovo modo di fare scuola, ma anche qualche limite: “In fondo – dice – è più facile distrarsi”.
Mariano, beato lui, è la serenità fatta persona: “Segui bene, per forza”, dice. Probabilmente perché le distrazioni in classe possono venire anche dai compagni, ma in casa dipendono da ciascuno.
Lui, che all’alberghiero ha scelto di seguire il corso di sala, sembra il meno preoccupato. E in effetti mi spiega che nell’ultimo anno ci si concentra più sullo studio che sulla pratica e quindi non ritiene che la sospensione delle lezioni gli stia togliendo molto.
Erika e Mariano attendevano i 100 giorni come una occasione per condividere un tempo di svago e di preghiera insieme ai loro compagni. Mariano, che si dice felice di poter rappresentare i maturandi, afferma tuttavia di sentire la mancanza dei suoi colleghi durante una giornata che, in fondo, era attesa da tutti.
Ma come vedono questi giovani il loro futuro dopo l’esame? Erika sembra abbastanza fiduciosa nel fatto che tutto andrà bene. Mariano, invece, pare più disincantato, e risponde: “Mi chiedi troppo”.
Una cosa però è certa. La preghiera vissuta in occasione di questa veglia mariana internazionale, ha rappresentato una occasione per presentare a san Gabriele le proprie preghiere e quelle di tutti coloro che quest’anno affronteranno la prova di maturità.
Da parte nostra non possiamo che augurare il meglio a tutti i maturandi nella speranza che le penne benedette dal vescovo (che non serviranno per la maturità di quest’anno, visto che le prove scritte sono state cancellate), servano loro piuttosto a scrivere le pagine più belle di un raggiante futuro sotto la protezione di san Gabriele dell’Addolorata.