IN BICI DAL SANTO PER RICORDARE DANILO
Tra i numerosi sportivi ed atleti che ogni anno vengono a omaggiare san Ga-briele, tantissimi sono i ciclisti. Non è insolito vederli salire in gruppi più o meno numerosi, con le loro tenute colorate, caschi e occhialini. Spesso sono solo amici. Qualche volta vere e proprie squadre o gruppi sportivi.
Così in un caldo sabato di maggio, al santuario tra i tanti sportivi e i tanti ciclisti è difficile non notare il gruppo Bike San Nicolò che è presente in grande spolvero: ci sono il presidente Giuseppe Danese, il vice presidente Stefano Marzi, il segretario Cesare Danese e una ventina di ciclisti. Come associazione organizzano varie uscite. L’estate sulle dolomiti, perché come osserva qualcuno “è sulle montagne che si vede il ciclista”, e durante l’anno non è insolito percorrere quelli che potrebbero a ragione definirsi dei veri e propri ciclopellegrinaggi, ovvero uscite in bici che uniscono alla pratica sportiva e all’allenamento fisico, anche la visita a un qualche santuario in cui rifocillare il corpo e l’anima. San Gabriele non dista che una quarantina di chilometri da San Nicolò e quindi è poco più di una passeggiata, ma oggi sono qui per un motivo preciso. L’intento è quello di celebrare, come gruppo, un loro iscritto che oggi non c’è più, in quello che vuole idealmente costituire il “Primo Memorial Danilo Parabella”.
Tra i ciclisti associati al Bike San Nicolò c’è anche Lorenzo Procaccia, nipote di Danilo. Lui ricorda lo zio come un uomo appassionato di sport (specialmente di bici, ma non solo) e come uno che, a dispetto delle sofferenze patite in vita, non ha mai smesso di guardare avanti e di essere generoso. Danilo Prabella era un agente della Polizia Penitenziaria di Teramo. Prestava il suo servizio presso il carcere circondariale di Castrogno (TE). Cinque anni fa, tornando da un’uscita in bici a Loreto (AN), ha un brutto incidente e il manubrio della bici gli procura danni a vari organi. Dopo un periodo di coma e dopo tanta riabilitazione torna in servizio con un interesse in più: la lunga attività di riabilitativa in piscina, infatti, lo ha appassionato anche alla pesca subacquea. Certe volte, però, sembra davvero piovere sul bagnato e così, come non avesse patito abbastanza tribolazioni, lo scorso anno ha un malore in casa. La diagnosi del pronto soccorso è di quelle da togliere il fiato: leucemia. Segue un nuovo ricovero, un nuovo coma e infine la morte. Danilo, che i colleghi hanno descritto come un uomo di grandi “qualità morali” e ancora “un appassionato di sport e un grande atleta”, è morto lo scorso gennaio e oggi, in questo caldo sabato di maggio, la Bike San Nicolò ne ha voluto celebrare il primo memoriale nella intimità del gruppo associativo. “Dal prossimo anno, infatti, – dice Cesare Danese – il Memorial Danilo Parabella, sarà aperto a tutti coloro che vorranno partecipare al ricordo di un uomo, un atleta e un amico straordinario”.