IL VALORE DELL’AMICIZIA

briciole di sapienza
By Carlo Ghidelli
Pubblicato il 23 Dicembre 2012

Una buona parte della bibbia contiene una serie di libri, che sono detti “sapienziali” perché trasmettono, in formule brevi e concise, la riflessione dei saggi d’Israele. Si tratta di massime o proverbi, talvolta anche piccoli poemi, che descrivono situazioni di vita vissuta e inducono a riflettere su di esse. La caratteristica principale di questa letteratura consiste nel fatto che essa si incarica di far riflettere non solo sulla parola di Dio rivelata attraverso i profeti, ma anche sui fatti della vita e della storia alla luce della esperienza propria e altrui con l’aiuto della ragione.

Nel corso di questo anno cercheremo di spigolare qua e là in questo vasto campo e di fermare la nostra meditazione su alcuni proverbi, raccolti a grappolo attorno ad alcuni temi.[end-div]

Quello dell’amicizia è certamente un dono inestimabile: lo potrebbero testimoniare molti di noi. Ma essa è anche un bene delicato e fragile, che non si finisce mai di apprezzare per quello che è. e soprattutto non si fa mai abbastanza per salvaguardarla dal possibile logorio. Un breve viaggio attraverso i libri sapienziali della bibbia ci aiuterà non solo a mettere a fuoco alcune idee, ma anche a formulare e fare nostre alcune scelte di vita.

UN AMICO, UN FRATELLO

Con un accento piuttosto ottimistico il libro dei Proverbi sentenzia: “Un amico vuole bene sempre / è nato per essere fratello nella sventura” (17,17). A parte l’ottimismo al quale si ispira, indubbiamente questo proverbio ha il grande merito di aprire il nostro cuore alla fiducia e alla confidenza verso gli altri: atteggiamento indispensabile per dare inizio a un cammino di vera amicizia.

In modo sorprendente, la presenza dell’amico ideale qui viene presentata sotto la figura del fratello: forse perché talvolta i fratelli sono inaffidabili e nella tua sventura non si fanno vivi: spettacolo triste ed esecrabile ma purtroppo ricorrente nella vita di molti. Ecco perché, anche a costo di fare un salto pindarico, la bibbia associa il meglio di due esperienze diverse: quella della fraternità affidabile e quella dell’amicizia credibile.

Questa verità trova una eco anche nel proverbio che leggiamo nello stesso  libro: “Ci sono compagni che si rovinano a vicenda / ma anche amici più affezionati di un fratello” (18,24). Dunque non è la mera compagnia che può dare sicurezza e gioia, ma un rapporto amichevole che col passar del tempo si rivela più prezioso di un legame di sangue.

 

ATTENTI ALL’INGANNO

In Proverbi 27,6 leggiamo: “Leali sono le ferite di un amico / ingannevoli i baci di un nemico”. Nella sua crudezza questo proverbio penetra nella nostra carne: come una medicina nel primo caso o come una spada nel secondo caso. La vita può riservare sorprese sia in bene sia in male. Le ferite, ovviamente quelle morali, di un amico anche se all’inizio procurano dolore alla fine recano luce e forza per rivedere la propria vita e orientarla verso traguardi più nobili. Benedette queste ferite perché paradossalmente portano il segno di un amore autentico che si manifesta anche in circostanze difficili.

I baci del nemico, invece, sono ingannevoli perché escono da una bocca bugiarda. Sono pure pericolosi e la storia anche recente lo sta a dimostrare. Per riconoscerli e quindi evitarli occorre capacità di discernimento e questo lo si esercita non sui baci ma sulla persona che ce li offre. Un bacio è sempre un bacio: chi lo dà e chi lo accetta si compromettono un po’ sempre. Nulla di più intimo di un bacio tra persone che si vogliono bene, ma anche nulla di più temibile di un bacio offerto, e quasi strappato, da chi mira ad altro. Con un bacio si può iniettare veleno.

 

VI HO CHIAMATO AMICI

Un salto di qualità, a proposito di amicizia, possiamo farlo grazie a quello che Gesù di Nazareth ha fatto e detto nei confronti di coloro con i quali ha condiviso la sua missione. Non li ha mai considerati solo come collaboratori, ma li ha ammessi alla sua intimità come amici: “Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi” (Giovanni 15,14-15).

Anche noi, come gli apostoli e i discepoli di Gesù, siamo invitati a condividere tale amicizia.

Notiamo che questa amicizia è fondata anzitutto sulla rivelazione di ciò che il Padre ha fatto conoscere al Figlio. È un’amicizia squisitamente soprannaturale, che si nutre di quella conoscenza e di quell’amore che Gesù riceve dal Padre e il Padre effonde nel Figlio.

 

VERA E FALSA AMICIZIA

Una bocca amabile moltiplica gli amici,

una lingua affabile le buone relazioni.

Se vuoi farti un amico, mettilo alla prova

e non fidarti subito di lui.

C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo,

ma non resiste nel giorno della tua sventura.

C’è anche l’amico che si cambia in nemico

e scoprirà i vostri litigi a tuo disonore.

Tieniti lontano dai tuoi nemici

e guardati anche dai tuoi amici.

Un amico fedele è rifugio sicuro:

chi lo trova, trova un tesoro

(Siracide 6,5-14)

 

PENSIERO DI EMMANUEL MOUNIER

A chi contempli lo spettacolo degli uomini e sappia leggere nelle proprie reazioni, questa verità non appare evidente. Dall’inizio della storia sono stati più numerosi i giorni dedicati alla guerra che quelli dedicati alla pace; nella società la vita è una continua guerriglia; e quando l’ostilità si placa, subentra l’indifferenza. I sentieri della dimestichezza, dell’amicizia, dell’amore sembrano smarrirsi in questo immenso fallimento della fraternità umana (Il personalismo).

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