IL TEMPO DELLO SPIRITO

By Michele Seccia
Pubblicato il 3 Luglio 2014

Quest’anno l’estate si è fatta veramente desiderare, alimentando la speranza che al-meno il periodo delle vacanze scolastiche sia libero da improvvisi temporali per poter finalmente godere il meritato riposo. A voi, amici che seguite il commento del Catechismo dei giovani (YouCat), auguro di approfittare del tempo libero per continuare il nostro percorso di riflessione sulla fede ed evitare che prevalga la noia, rischio frequente del periodo estivo.

Ho pensato subito di proporvi un parallelismo tra il tempo del riposo e il ”tempo dello Spirito”, non per limitare l’azione dello Spirito Santo che agisce quando e come vuole (lo diceva già Gesù a Nicodemo, vedi Gv 3), quanto piuttosto per avere la possibilità di usufruire di alcuni momenti di riflessione personale e di preghiera interiore. Se ci chiedessimo: cosa opera lo Spirito Santo nella mia vita? Nella risposta troveremmo due indicazioni utili da sperimentare con particolare intensità nella pausa estiva: “lo Spirito Santo mi apre a Dio; mi insegna a pregare e mi aiuta a stare vicino agli altri” (YC 120).

Sant’Agostino definisce lo Spirito Santo “silenzioso ospite della nostra anima”, nella sua esperienza di ricerca della Verità e di ascolto nel silenzio interiore, quando la coscienza non è infastidita da distrazioni e rumori di ogni genere che impediscono alla persona di percepire la nostalgia di Dio. E il giovane Agostino, affascinato dalle filosofie del tempo e dai piaceri della vita, avvinto dalla sua stessa capacità retorica… alla fine cede all’ospite interiore, come racconta nelle Confessioni: “Troppo tardi ti ho amato, bellezza antica e sempre nuova! Tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. Eri con me e io non ero con te. Mi tenevano lontano da te quelle creature che, se non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato e hai finalmente guarito la mia cecità”.

Sono convinto, caro amico/a, che queste parole, ancora oggi, esprimano un’esperienza comune! Quando, attratti dalle molte distrazioni che affollano mente e coscienza, disorientati dall’illusione di stabilire contatti reali per vie telematiche, immersi in un continuo frastuono artefice di una concentrazione inadeguata e di una incapacità ad ascoltare… in/il silenzio! Se non ti è mai capitato, in questo tempo libero leggi quotidianamente qualche pagina delle Confessioni di sant’Agostino!

Proseguendo nella risposta leggo: “Lo Spirito Santo… e mi aiuta a stare vicino agli altri” (YC 120). La descrizione del giorno di Pentecoste data da Luca negli Atti degli apostoli (capitolo 2) parla della nuova relazione che Pietro e gli altri apostoli stabiliscono proprio con quelle persone di cui avevano paura, quando annunciano con coraggio che Gesù di Nazareth, condannato a morte, è risuscitato! Con questa relazione nuova ed efficace continua a formarsi la chiesa come comunità, nata nel cenacolo con un gruppo di persone intorno a Gesù Cristo, e che hanno partecipato al suo banchetto, ora ricevono il dono dello Spirito e non esitano a comunicare agli altri la loro esperienza!

Questa azione dello Spirito Santo non è affatto condizione indefinita. Tutt’altro! È una certezza di fede dalla quale sono nate le Giornate mondiali della gioventù, volute da san Giovanni Paolo II oltre 30 anni fa e che continuano a richiamare consistenti numeri di giovani! Chiediti: perché? I pontefici che le hanno promosse hanno inteso risvegliare nei giovani la capacità di condividere l’esperienza della fede  e il dono dello Spirito Santo. I grandi raduni, non sono solo momenti di gioia, ma anche occasioni importanti per testimoniare la fede, confrontare la propria esperienza con quella di altri coetanei… un invito ad ascoltare il silenzio nel silenzio. Come ha insegnato papa Benedetto XVI, durante le memorabili Gmg svoltesi a Colonia, Sydney e Madrid, e papa Francesco a Rio de Janeiro. Ricordo ancora con emozione il silenzio di milioni di giovani nel tempo dell’adorazione eucaristica, così come ricordo i loro appassionati interventi durante le catechesi proposte dai loro vescovi.

A questo riguardo ti chiedo, caro amico, se hai partecipato qualche volta alla Tendopoli che si svolge annualmente al santuario di san Gabriele, la penultima settimana di agosto (quest’anno dal 19 al 23). Personal-mente te la consiglio. Alla luce di quanto ti ho proposto sarebbe un modo interessante per concludere il tuo tempo di “vacanza”.

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