Nell’antica Grecia, durante le grandi feste e i giochi nazionali, cessavano tutte le inimicizie pubbliche e private, e nessuno poteva essere in-fastidito, specialmente atleti e spettatori che attraversavano i territori nemici per recarsi a Olimpia. Oggi invece le grandi manifestazioni sportive sono spesso occasione per zuffe e sanguinosi scontri tra ultras e perfino per indecorosi regolamenti di conto tra atleti in campo. Non occorre citare gli ultimi Europei di calcio o le recenti Olimpiadi di Rio.
A dare il cattivo esempio sono tuttavia gli stessi talk show televisivi dove spesso si litiga per questioni di lana caprina. A volte per la sola lana, altre per le capre (ricordate Vittorio Sgarbi?). Alcuni litigano per il gusto di litigare, sapendo che una lite non ha bisogno di ragioni. Spesso si urla non per difendere le proprie idee, ma per non ascoltare l’altro. Ho sentito un politico apostrofare l’avversario di turno: “Ma mi faccia parlare, anche perché lei non ha niente da dire”. Come se lui avesse l’oro in bocca.
A proposito di oro. Lino Banfi, arrivato al traguardo degli 80 anni, ha manifestato il rimpianto di non aver mai vinto un premio: “Mi sarebbe piaciuto vincere qualcosa, anche una cima di rapa d’oro”. Beh no problem per la cima di rapa, per l’oro ci sarebbe da negoziare. Ma il popolare nonno Libero di Un medico di famiglia ha espresso pure un desiderio: “Vorrei conoscere papa Francesco ed essere nominato giullare di sua santità, così quando lui ha bisogno di sorridere mi chiama e io gli tiro su il morale con qualche barzelletta”. Programma alquanto temerario, direi.
Meglio comunque di tante vip tormentate per tutta l’estate dal problema della dieta per mostrarsi in forma, con l’angoscioso dilemma: quanto mi scopro? La modella Zoe Saldana, 38 anni, è inviperita: “La cosa più maledettamente stupida che mi sento dire dai produttori è che sono vecchia”. Embè, ti rosica? L’attrice americana Jessica Alba sentenzia: “È importante sentirsi a proprio agio con quello che si indossa”.
Quanto a me, preferisco sentirmi a mio agio interiormente, seguendo semmai il mitico Bud Spencer (Carlo Pedersoli), grande amico di padre Nike-Maurizio, che per generazioni di spettatori è stato il gigante buono che menava sberloni, sempre dalla parte dei deboli. Un fan su Facebook ha postato: “Eroe della mia adolescenza e simbolo di un mondo più pulito”. E padre Nike: “Non potrò mai dimenticare lo spettacolo fatto insieme con il gigante buono e la sua visita al santuario di san Gabriele”.
Lasciatemi ricordare che una volta per le vie di Napoli due scugnizzi gli chiesero se potevano chiamarlo papà, perché erano orfani. Commosso, l’attore rispose di sì, e quelli subito di rimando: “Allora papà ci dai diecimila lire per andare al cinema?”. E lui, divertito, scucì ventimila lire. Luciano De Crescenzo, che era con lui, fece altrettanto. Non so voi, ma a me questi gesti fanno pensare molto più di certi angosciosi dilemmi.