IL PROFESSOR CENERENTOLO

By Teodora Poeta
Pubblicato il 2 Dicembre 2015

Leonardo Pieraccioni festeggia 20 anni di cinema. Nel 95 esordiva con I laureati e il 7 dicembre torna sul grande schermo con il suo dodicesimo film, Il professor Cenerentolo, scritto insieme a Giovanni Veronesi e Domenico Costanzo, e in cui recita come protagonista con Laura Chiatti, Massimo Ceccherini e Flavio Insinna. Le riprese sono iniziate a metà giugno a Roma per proseguire tra Gaeta, Formia e Ventotene. Il film racconta la storia di un uomo, Umberto, che per evitare il fallimento della sua impresa di costruzioni tenta un colpo in banca insieme a un dipendente abbastanza maldestro. Gli uomini perbene, però, si sa, non sanno commettere tali gesti e Umberto finisce in carcere nell’isola di Ventotene per quattro anni. Sul finire della pena, durante la libertà vigilata, incontra Morgana. Da qui l’amore, quello totale e assoluto. Umberto non è un principe azzurro ma “sbiadito”, che come un cenerentolo a mezzanotte deve correre in carcere per evitare che il direttore revochi il permesso. Morgana, invece, è una donna atipica, indispettita con il mondo, e non sa che l’uomo che ha di fronte è un detenuto. Il film così segue in tutto e per tutto il ritmo dell’equivoco. Non è una commedia sentimentale, ma cattiva, ruvida, senza lieto fine, e per questo forse molto più comica del solito. Nel suo racconto Pieraccioni ha ricordato maestri del cinema come Mario Monicelli e il film I soliti ignoti, al quale in qualche modo si è ispirato per la rapina alla banca, girata proprio a Gaeta. Infine, un elogio a Davide Marotta, famoso per il refrain pubblicitario ciripiripì Kodak.

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