Il mancato inserimento dell’Italia tra le teste di serie del prossimo campionato mondiale di calcio (Brasile, giugno-luglio 2014) non sembra aver preoccupato più di tanto il ct dell’Italia. “È soprattutto questione di prestigio”, ha minimizzato Cesare Prandelli dopo il pari con l’Armenia e alla vigilia del sorteggio. “Non mi spaventa il rischio di trovare subito Brasile o Spagna. È quasi meglio così, preferisco partire con umiltà e concentrazione. Agli Europei non lo eravamo e siamo arrivati secondi, non ci dobbiamo far condizionare”. Il sorteggio del Mundial carioca è in programma il 6 dicembre a Mata de São João, un piccolissimo centro della provincia di Bahia, e terrà conto del cosiddetto ranking, quel complesso conteggio che determina la classifica per nazioni per stabilire le priorità necessarie a evitare nei turni eliminatori incontri “fratricidi” non solo tra nazionali di vertice, ma anche tra nazionali omogenee quanto a territorio e interessi in senso lato. Testa di serie numero uno sarà naturalmente il Brasile, per il suo essere paese organizzatore. In materia di ranking, invece, la nazionale più prestigiosa e titolata (cinque vittorie ai campionati mondiali negli anni 1958, 1962, 1970, 1994, 2002, otto alla Coppa America e quattro alla Confederations Cup), è piuttosto indietro, appena all’undicesimo posto sopravanzata, niente meno, che dall’Italietta frastornata in Armenia, ottava. Oltre al Brasile le altre teste di serie saranno le prime sette della classifica Fifa: Spagna, Germania, Argentina, Colombia, Belgio, Uruguay e Svizzera. Oltre agli azzurri, come si vede, è fuori da questo gotha calcistico non solo l’Olanda vice-campione del mondo, ma anche nazioni e nazionali di grande spessore sportivo e calcistico (Francia e Inghilterra) relegate in fasce di secondo livello e che potrebbero essere inserite nel girone eliminatorio degli azzurri. Ma, come dice Prandelli, è quasi meglio così. Insomma, aver compagni al duol… con quel che segue. O no?
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