Il grande Meaulnes

di Alain-Fournier, Traduzione di Giovanni Pacchiano,
Bompiani – pp. 304, euro 13,00

Campagna francese di fine Ottocento. Quando Augustin Meaulnes arriva nella scuola del tranquillo villaggio di Sainte-Agathe, la vita di François Seurel – la voce narrante del romanzo – e dei suoi compagni cambia per sempre. Una mattina qualsiasi, il nuovo arrivato fugge dalla classe e scompare per diversi giorni. Al ritorno riferisce di un’avventura fuori dallo spazio-tempo: un ricevimento misterioso in una grande casa sperduta nel verde, l’incontro con una giovane donna che diventa subito un’ossessione. Da quel momento inizia una ricerca ostinata e struggente, che oscilla tra la realtà e il sogno e che ha come unico appiglio il ricordo di ciò che non potrà più essere. Il grande Meaulnes viene pubblicato nel 1913; l’anno dopo Alain-Fournier, il suo giovanissimo autore, muore al fronte nella Grande Guerra. Lascia in eredità un classico della letteratura francese, in cui si intrecciano temi destinati a segnare profondamente il Secolo Breve: l’inquietudine dell’adolescenza, il valore formativo dell’amicizia, l’amore idealizzato e il passaggio impossibile all’età adulta.

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