Un cuore lieto dà serenità al volto un cuore tranquillo è la vita del corpo Il cuore dell’uomo cambia il suo volto Secondo la bibbia il cuore umano è come un abisso: difficilmente esso potrà essere conosciuto. Un abisso che solo Dio conosce e solo lui può sondare fino a squadernarlo. La bibbia lo presenta come colui che “è giusto e scruta la mente e il cuore” (Sal 7,10; Ger 17,10). Nel vasto mare della letteratura sapienziale biblica possiamo scegliere solo alcune riflessioni che parlano del cuore umano, ma esse ci aprono la strada per intavolare un discorso che potrà illuminare di nuova luce la vita di tante persone.
NULLA È NASCOSTO A DIO
“Abisso e regno dei morti sono palesi davanti al Signore / quanto più i cuori degli uomini?” è una verità ben nota all’antico Israele, come emerge anche dalla vicenda della scelta di Davide, il più piccolo dei suoi fratelli, chiamato a diventare re d’Israele: “Non conta quello che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore” (1Sam 16,6). Se Dio vede anche le profondità del cuore umano, a maggior ragione vede ogni nostra azione: davanti a lui siamo come un quaderno aperto.
Se la bibbia afferma spesso l’onniscienza di Dio lo fa per suscitare in noi non solo il rispetto verso di lui, ma anche per risvegliare nei nostri cuori il santo timor di Dio. Non perché nutriamo paura nei confronti di Dio, ma perché avvertiamo il timore di offenderlo fino a compromettere il nostro rapporto filiale con lui. Per questo la bibbia, soprattutto i libri sapienziali, cercano di inculcare il timor di Dio.
Vivere con questa certezza nel cuore è estremamente bello e liberante: la presenza di Dio, infatti, non è mai come quella del giustiziere o come quella del carabiniere, tanto meno come quella del finanziere. È una presenza paterna e materna nello stesso tempo, una presenza d’amore puro e disinteressato.
GLI ALTI E BASSI DEL CUORE
“Un cuore lieto dà serenità al volto / ma quando il cuore è triste, lo spirito è depresso” (Pro 15,13). Conosciamo tutti la gioia di incrociare un volto sereno, come pure la tristezza di incontrare una persona depressa. Il proverbio ci mette sulla strada buona per evitare il ricorso a psicologi e antidepressivi.
Essa consiste nel farsi e coltivare una concezione realistica della vita, che lascia ampio spazio alla gioia, quella vera, la quale non può non tracimare dal cuore sul volto. Troviamo conferma in questi altri proverbi: “Un cuore lieto fa bene al corpo / uno spirito depresso inaridisce le ossa” (17,22) e “un cuore tranquillo è la vita del corpo / l’invidia è la carie delle ossa” (14,30). Anche il Siracide offre un raggio di luce su quanto stiamo dicendo. Egli infatti scrive: “Il cuore dell’uomo cambia il suo volto / sia in bene sia in male” (13,25).
Mai come oggi si sente parlare di ansie e di depressioni, di abulia e di anoressia: non è da saggi negare o far finta di non vedere. È indice di saggezza, invece, prendere atto e correre ai ripari. Come? Cercando la compagnia di persone che con la loro presenza sono capaci di infondere pace e serenità, capaci di diffondere gioia e letizia, di creare attorno a sé un’atmosfera respirabile.
OCCORRE VIGILARE
“Più di ogni cosa degna di cura custodisci il tuo cuore / perché da esso sgorga la vita” (Pro 4,23). Nella bibbia il cuore è la sede dell’intelligenza, della volontà, della coscienza: è il centro e il fulcro della persona, rivelatore della sua personalità. Vigilare sul cuore perciò significa esercitare un oculato e metodico controllo su tutta la nostra vita.
“Perché da esso sgorga la vita”: di quale vita si intende parlare? La vita tout court, la vita biologica e la vita spirituale, se è vero, come è vero, che dal cuore umano possono uscire, e di fatto escono, le cose più belle, ma anche le cose più brutte. Ha detto Gesù: “Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie” (Mt 15,19).
È su questi sentimenti immorali che il proverbio invita a vigilare, se non vogliamo rovinare la vita che viviamo. Il cuore Dio ce l’ha donato perché da esso escano sentimenti di bontà e di grazia, sentimenti di gioia e di letizia, sentimenti di amore e di concordia.
L’AMORE DI DIO NEI NOSTRI CUORI
Per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo abbiamo accesso, mediante la fede. a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. (Romani 5,1-5)
RIFLESSIONE DI SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA
Vigila con spirito insonne. Se ami solo i buoni discepoli non ne avrai alcun merito. Cerca piuttosto di cattivarti, con la dolcezza, i più riottosi. Non ogni ferita va curata con lo stesso medicamento. Calma i morsi più violenti con applicazioni di dolcezza. In ogni occasione sii prudente come il serpente e semplice come la colomba (cfr Mt 10,16).