IL CULTO DI CRACOVIA A ROMA
La chiesa di Santo Spirito in Sassia, situata a Roma a poca distanza dalla basilica di San Pietro, è stata trasformata da Giovanni Paolo II in centro dove promuovere il culto della Divina Misericordia.
Nel firmamento dei santuari del mondo ce n’è uno che non è tra i più grandi, ma per l’afflusso di pellegrini e per la loro multietnicità, si sta classificando tra i più importanti santuari internazionali. Sto parlando della chiesa di Santo Spirito in Sassia, divenuta in questi ultimi tempi santuario della Divina Misericordia. Si trova in una traversa di via della Conciliazione, a poca distanza dalla basilica di San Pietro. A seguito delle rivelazioni fatte da Gesù a santa Faustina Kowalska, sono sorte nel mondo numerose chiese dedicate alla Divina Misericordia, a cominciare da quella di Cracovia, dove è custodito il corpo della mistica polacca. Ma il santuario di Santo Spirito in Sassia è diverso. Esso vanta una peculiarità speciale, perché è stato voluto personalmente da Giovanni Paolo II, il grande promotore del culto della Divina Misericordia. Come mai, ci si può chiedere, Karol Wojtyła ha scelto la chiesa di Santo Spirito in Sassia? La risposta più plausibile ce la dà il rettore monsignor Jozef Bart. In una recente intervista racconta: “Nelle sue visite alle parrocchie di Roma, Giovanni Paolo II soleva dire che l’immagine del suo pontificato è quella della Divina Misericordia. Ricordo che un giorno in una parrocchia ha svelato come sia nata in lui l’idea di scrivere l’enciclica Dives in Misericordia. “Io – disse il papa – che provengo da Cracovia, capitale del culto della Divina Misericordia, dove è vissuta e morta suor Faustina Kowalska, non posso non dare alla Chiesa e al mondo qualcosa di tangibile sulla Divina Misericordia. A questo punto – continua Jozef Bart – il papa spiega con parole semplici come gli è venuta l’ispirazione di scrivere quella enciclica. Nel celebre documento si coglie a ogni riga il forte grido del papa alla Misericordia di Dio a nome della Chiesa e dell’umanità”.
In un’altra intervista, il rettore del santuario, illustrò le ragioni che spinsero papa Wojtyła a scegliere quella chiesa: “Nel santuario tutto parla di Giovanni Paolo II. C’è anche una magnifica cappella a lui dedicata. Da tempo desiderava, sognava e voleva personalmente una chiesa vicino al cuore del Cristianesimo (cioè San Pietro). Sapeva pure che nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, già nel 1957 veniva celebrata, quantunque in maniera non ufficiale, la festa della Divina Misericordia”.
Bisogna dare atto che la scelta di Giovanni Paolo II è stata davvero lungimirante e illuminata. Il luogo si trova a pochi passi da san Pietro. I pellegrini di tutto il mondo hanno l’opportunità di recarvisi facilmente e di sostare in preghiera davanti alla stupenda Immagine della Divina Misericordia. Una inconfutabile dimostrazione si è avuta in occasione degli ultimi giorni di vita del grande pontefice. Migliaia e migliaia di persone di tutte le nazioni, si sono riversate in quella chiesa a pregare per il Papa morente. Qualcuno ha scritto che “la storia di Giovanni Paolo II si intreccia con quella di suor Faustina, proprio negli anni più dolorosi della sua vita: gli anni dell’occupazione nazista della Polonia e della perdita di suo padre, nel 1941”. I santi Faustina Kowalska e Giovanni Paolo II, li possiamo considerare come due preziose penne usate da Gesù per incidere a caratteri d’oro le parole che ridanno fiducia all’umanità: “Divina Misericordia, confido in te!”.
Ogni venerdì il santuario, alle tre del pomeriggio, si riempie come d’incanto. Lì, in ginocchio, ai piedi dell’immagine di Gesù misericordioso, si ritrovano insieme fedeli di ogni colore ed età. Tutti con la “coroncina della Divina Misericordia” in mano, intenti a pregare. Nel cuore serbano tutti un profondo legame con suor Faustina Kowalska e Giovanni Paolo II. Per farsi un’idea dell’incidenza esercitata nel mondo dalla nuova festa della Divina Misericordia basti riflettere su alcuni eventi storici: Faustina Kowalska viene canonizzata da Giovanni Paolo II il 30 aprile 2000, festa della Divina Misericordia. Giovanni Paolo II muore il 2 aprile 2005, dopo i primi vespri della festa della Divina Misericordia. Lo stesso pontefice viene canonizzato da papa Francesco il 27 aprile 2014, festa della Divina Misericordia. L’8 dicembre 2015 papa Francesco inaugura l’Anno della Divina Misericordia che si concluderà il 20 novembre 2016. Sono date che dimostrano chiaramente l’amore di Dio verso l’umanità.
Voglio concludere questo servizio con le parole che Benedetto XVI ha pronunciato sulla gigantesca figura di Giovanni Paolo II: “Nella parola misericordia egli trovava riassunto e nuovamente interpretato per il nostro tempo l’intero mistero della redenzione. Egli visse sotto due regimi dittatoriali e, nel contatto con povertà, necessità e violenza, sperimentò profondamente la potenza delle tenebre. Ma sperimentò pure e non meno fortemente, la presenza di Dio che si oppone a queste forze con il suo potere totalmente diverso e divino: con il potere della misericordia. È la misericordia che pone un limite al male”. (lancid@tiscali.it)