Il 1° febbraio 1927, in Abruzzo, entrano in funzione i Tribunali speciali ai quali il regime littorio aveva dato vita per imporre una vita sociale e soprattutto morale. Nati e cresciuti nell’ombra, lontani dai resoconti di stampa, quest’ultima totalmente fascista, nella nostra regione vi furono in poco tempo più di tremila sentenze impostate con la giustizia di allora. Erano sentenze scarne ma facevano capire che chi offendeva il capo del governo non la passava liscia. Un bracciante aquilano fu condannato a sette mesi di carcere perché aveva detto: “Un giorno morirà con le scarpe ai piedi. Sarebbe meglio che desse le dimissioni”.
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