I SACRAMENTI PER LA VITA DI FEDE

By Michele Seccia
Pubblicato il 1 Marzo 2016

Dopo aver ricordato che la sorgente della liturgia è Dio, Trinità d’amore, il Catechismo dei giovani (YouCat 172-177) presenta in modo essenziale i sette sacramenti della chiesa: battesimo, confermazione, eucaristia, penitenza, unzione degli infermi, sacerdozio e matrimonio. Sono segni visibili, istituiti da Cristo nei quali opera la grazia di Dio affinché i cristiani possano sperimentare la sua presenza nella loro vita. È bello pensare e credere come essi accompagnano la nostra esistenza per diventare attraverso Gesù come Gesù: figli di Dio in libertà e gloria (YC 173). Infatti con il battesimo diventiamo figli di Dio che ricevono forza dallo Spirito Santo (confermazione) per testimoniare la fede.

La fragilità umana ci induce al peccato però ci viene assicurato il perdono, non solo con il pentimento personale per il male commesso, ma anche con la grazia della penitenza o riconciliazione. L’eucaristia, fondamento e culmine dei sacramenti, nutre i figli di Dio che sono ben disposti a vivere secondo il vangelo e ci impegna a diventare sostegno e nutrimento per i fratelli. Come ho già scritto in passato, non basta fare la comunione, ma è importante vivere in comunione con gli altri. Due sacramenti significano e confermano coloro che intendono vivere al servizio dell’amore nel matrimonio o nel ministero sacerdotale. Anche nella prova della malattia, il Signore viene in aiuto con l’unzione dei malati.

Per un battezzato, dunque, non è sufficiente dire di aver fede in Gesù: è necessario ricevere questi segni terreni, in particolare il pane e il vino che sono corpo e sangue di Cristo, perché manifestano l’amore di Dio nella nostra vita. I sacramenti sono doni di Dio alla sua chiesa (YC 175) che ha il compito di amministrarli evitando ogni abuso e superficialità. Come leggiamo nel vangelo, Gesù affidò agli apostoli il compito di annunciare il vangelo, di celebrare l’eucaristia, di battezzare. I sacramenti esistono per il corpo di Cristo, che è la chiesa: grazie ai sacramenti questo corpo è fondato, nutrito e portato a compimento. Esistono per mezzo della chiesa perché sono le forze del suo corpo, come ad esempio la confessione, dove Cristo ci rimette i peccati per mezzo dei sacerdoti.

Alcuni sacramenti si ricevono una sola volta (battesimo, cresima, ordine) perché imprimono nel cristiano un sigillo indelebile (YC 176), cioè una grazia irrevocabile. Ciò significa che Dio è fedele e l’azione di questi sacramenti rimane sempre attiva nell’uomo. Può capitare che qualcuno decida di rifiutare il battesimo ricevuto da piccolo, ma non per questo viene meno l’amore di Dio che, pur lasciando ogni persona libera e responsabile delle proprie decisioni, non cessa mai di agire nel cuore dell’uomo.

I sacramenti non sono riti magici, ma esigono la fede sia di chi li riceve in età matura, sia di chi li chiede per i propri figli e si assume la responsabilità di educarli (YC 177). Per questo il catechismo chiarisce che i sacramenti non solo presuppongono la fede, ma la irrobustiscono e la esprimono. La consegna fatta da Gesù agli apostoli è accolta dalla chiesa. Da essa noi riceviamo la fede e i sacramenti. Oggi, come già al tempo degli apostoli, non si diventa cristiani con un semplice rito e con l’iscrizione in un registro, ma accogliendo la fede che riceviamo dalla chiesa. Essa si manifesta e si esprime nella liturgia, perciò nessun rito sacramentale può essere modificato o manipolato per iniziativa di un ministro o di una comunità.

A questo proposito il catechismo si chiede se un sacramento può perdere la sua efficacia, se è amministrato da un uomo indegno (YC 178). La risposta è chiara: no. I sacramenti agiscono in base all’azione sacramentale che viene compiuta, perché la chiesa crede fermamente che il soggetto dell’agire è la grazia di Dio. Certo è necessaria l’azione del ministro sacro, che dovrebbe essere esemplare per vita di fede. Ma è sufficiente che egli voglia fare ciò che la chiesa fa.

Caro amico/a, siamo nel tempo della Quaresima: ti auguro di vivere questi giorni che ci separano dalla Pasqua riscoprendo giorno dopo giorno la bellezza dei sacramenti che hai già ricevuto affidandoti sempre più a Cristo. misec@tiscali.it

 

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