I NON BATTEZZATI E IL REGNO DI DIO
Nella mia parrocchia, padre, è morto un bambino di tre anni per un incidente. Si è saputo poi che non era stato battezzato. La mia domanda è questa: è possibile che dei non battezzati, per scelta o per causa non dipendente dalla loro volontà, si possono considerare salvi ed essere ammessi a contemplare la gloria di Dio? La ringrazio di cuore. Mauro
Gesù nel vangelo insegna che a Dio tutto è possibile, persino che dei ricchi vengano ammessi nel regno dei cieli! Dio, tuttavia, ha voluto donarci la salvezza attraverso l’istituzione che è la Chiesa, incaricata di annunciare il vangelo e celebrare i sacramenti, che sono i mezzi ordinari per raggiungere la vita eterna.
L’uomo, però, è messo nella possibilità concreta di rifiutare l’annuncio del vangelo con scelta volontaria e libera. Detta scelta negativa pone l’uomo in una situazione di scissione e di allontanamento da Dio, dagli altri e da se stesso, oltre che con la natura da cui si diviene estranei.
Questo stato di non salvezza viene definito dalla tradizione “stato di perdizione” o “inferno”. Altro problema è la non consapevolezza, la non conoscenza o una conoscenza parziale del mistero di Dio rivelatosi in Cristo Gesù, da cui la persona può essere influenzata per una scelta negativa o di indifferenza, sentimento molto diffuso nella nostra società.
Di qui la necessità per la Chiesa di essere libera e trasparente nell’annuncio del vangelo, impegnandosi a far sì che esso giunga autentico agli uomini di tutti i luoghi e di tutti i tempi, perché ognuno sia messo in grado di decidersi per Dio o contro di lui.
Sulla necessità, poi, del battesimo ai bambini per la loro salvezza, oggi non si esclude la possibilità di accedere in paradiso. Per gli adulti è stato sempre insegnato che la salvezza dipende dalla rettitudine della loro coscienza. Con questo però non dobbiamo insinuare la opzionalità del battesimo che rimane elemento decisivo. baldinic@hotmail.com