I NON BATTEZZATI E IL REGNO DI DIO

By Carlo Baldini
Pubblicato il 1 Luglio 2021

Nella mia parrocchia, padre, è morto un bambino di tre anni per un incidente. Si è saputo poi che non era stato battezzato. La mia domanda è questa: è possibile che dei non battezzati, per scelta o per causa non dipendente dalla loro volontà, si possono considerare salvi ed essere ammessi a contemplare la gloria di Dio? La ringrazio di cuore. Mauro

Gesù nel vangelo insegna che a Dio tutto è possibile, persino che dei ricchi vengano ammessi nel regno dei cieli! Dio, tuttavia, ha voluto donarci la salvezza attraverso l’istituzione che è la Chiesa, incaricata di annunciare il vangelo e celebrare i sacramenti, che sono i mezzi ordinari per raggiungere la vita eterna.

L’uomo, però, è messo nella possibilità concreta di rifiutare l’annuncio del vangelo con scelta volontaria e libera. Detta scelta negativa pone l’uomo in una situazione di scissione e di allontanamento da Dio, dagli altri e da se stesso, oltre che con la natura da cui si diviene estranei.

Questo stato di non salvezza viene definito dalla tradizione “stato di perdizione” o “inferno”. Altro problema è la non consapevolezza, la non conoscenza o una conoscenza parziale del mistero di Dio rivelatosi in Cristo Gesù, da cui la persona può essere influenzata per una scelta negativa o di indifferenza, sentimento molto diffuso nella nostra società.

Di qui la necessità per la Chiesa di essere libera e trasparente nell’annuncio del vangelo, impegnandosi a far sì che esso giunga autentico agli uomini di tutti i luoghi e di tutti i tempi, perché ognuno sia messo in grado di decidersi per Dio o contro di lui.

Sulla necessità, poi, del battesimo ai bambini per la loro salvezza, oggi non si esclude la possibilità di accedere in paradiso. Per gli adulti è stato sempre insegnato che la salvezza dipende dalla rettitudine della loro coscienza. Con questo però non dobbiamo insinuare la opzionalità del battesimo che rimane elemento decisivo. baldinic@hotmail.com

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