I LIBRI SCRITTI SOTTO L’ISPIRAZIONE DELLO SPIRITO SANTO

CINQUANT’ANNI DI CONCILIO
By Carlo Ghidelli
Pubblicato il 19 Luglio 2015

…tutti i libri contenuti nella bibbia sono parola di Dio e lo sono perché non da volontà umana è mai venuta una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono alcuni uomini da parte di Dio (2Pt 1,21).

 

1. In che cosa consiste l’ispirazione dello Spirito Santo

Dopo quello che abbiamo già detto riguardo alla ispirazione come caratteristica delle sacre scritture, dobbiamo aggiungere qualche altra precisazione. Anzitutto qualcosa sul fatto della ispirazione e poi qualcosa sul modo.

Quanto al fatto i padri conciliari scrivono: “Le verità divinamente ispirate che nei libri della sacra scrittura sono contenute e presentate, furono consegnate sotto l’ispirazione dello Spirito Santo”. È una verità di fede, questa, e noi la accogliamo con animo devoto e grato.

Quanto al modo in cui i libri della bibbia sono stati ispirati o, meglio, il modo con cui lo Spirito Santo ha agito in essi, possiamo far tesoro di una espressione del concilio quando afferma che Dio si servì di alcuni uomini “nel possesso delle loro facoltà e capacità”. Questo ci porta a ritenere che Dio ha rispettato in pieno non solo le facoltà dei singoli autori umani, ma anche le loro effettive capacità.

Ebbene, il fatto della divina ispirazione ci porta logicamente a ritenere che autore della bibbia sono sia Dio, sia gli autori sacri; ovviamente in modo analogico perché non possiamo parlare di Dio e degli uomini in modo univoco. Lo vedremo subito.

 

2. Dio autore della bibbia

 Anche questa è verità di fede, come si evince da quello che scrivono i padri conciliari: “La santa madre chiesa per fede apostolica ritiene sacri e canonici tutti i libri sia dell’antico che del nuovo testamento, con tutte le loro parti, perché, scritti sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla chiesa”.

Ovviamente diciamo che Dio è vero autore della bibbia perché egli sta all’origine di essa, avendo lo Spirito Santo mosso alcuni uomini a scrivere. Ma non possiamo certamente pensare di poter attribuire a Dio ciò che noi intendiamo quando parliamo di autore di un libro.

Viene logico allora pensare che quando diciamo che Dio è autore della bibbia, intendiamo che egli è entrato nella vita di un uomo, lo ha fatto suo discepolo, gli ha affidato una missione da compiere e lo ha sempre assistito con la sua presenza misteriosa ma reale. Ecco perché quando un profeta si pronuncia scrive “oracolo, del Signore”, che è come dire “è parola di Dio”.

 

3. Anche gli agiografi  sono veri autori

 

“Per la composizione dei libri sacri, Dio scelse degli uomini di cui si servì nel possesso delle loro facoltà e capacità, affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo, scrivessero come veri autori tutte e soltanto quelle cose che egli voleva”.

Quando parliamo di uomini in carne e ossa allora possiamo intenderci sul modo con il quale li definiamo autori. Essi, dopo essersi dedicati alla viva predicazione, sia nella veste di profeti, sia nella veste di apostoli ed evangelizzatori, hanno sentito il dovere di scrivere, o far scrivere, ciò che avevano predicato. Noi crediamo che il Signore li ha assistiti sempre perché dicessero e scrivessero cose vere.

Non possiamo però dimenticare che spesso dietro il singolo autore ci sta anche una comunità di fede, per la quale scrive e della cui fede egli si fa interprete. Penso perciò che il concetto di autore quando si tratta della bibbia debba essere preso in senso analogico.

Quando si parla della bibbia la prima cosa che viene alla mente è questa: tutti i libri in essa contenuti sono parola di Dio e lo sono perché, come si legge nella seconda lettera di Pietro “non da volontà umana è mai venuta una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono alcuni uomini da parte di Dio” (1,21). Se vogliamo essere più precisi dobbiamo esprimerci in modo un po’ diverso. Ad essere ispirati furono alcuni uomini, quelli che noi chiamiamo gli autori sacri. Essi sono stati mossi dallo Spirito Santo sia a parlare sia ad agire e infine anche a scrivere. Sono queste le tre dimensioni della ispirazione biblica, che non possiamo dimenticare.

Dal libro del Deuteronomio

Ponete nella vostra mente tutte le parole che oggi io uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge. Essa infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita. Per questa parola passerete lunghi giorni nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano.                                      Deuteronomio 32,46-47

La lectio divina

 La lectio divina, la lettura meditativa e orante della scrittura, in particolare del vangelo, va fatta da ciascun cristiano che abbia un minimo di cultura di base e intenda percorrere un  cammino spirituale serio… La lectio divina è l’antidoto che Dio propone in questi ultimi tempi per favorire la crescita di quella interiorità senza la quale il cristianesimo, che non può fondarsi soltanto sulle tradizioni e sulle abitudini, rischia di non superare la sfida del terzo millennio.

Cardinal Carlo Maria Martini

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